domenica 31 maggio 2009

Giro del Centenario: vince Menchov

...GRAN REGOLARISTA

Dopo la cronometro di chiusura corsa a Roma, si può dire con certezza chi ha meritato il Giro del Centenario. Nonostante una caduta che poteva precludere la vittoria finale, Denis Menchov si è rialzato, è ripartito e ha aumentato il suo vantaggio in classifica generale su Danilo Di Luca, l’unico corridore che ha impensierito fino all’ultimo il suo anticipato successo finale.
Un Giro che a me non ha emozionato più di tanto, fugacemente e per brevi tratti. Il percorso non ha aiutato lo spettacolo, tutto incentrato su una cronometro di oltre sessanta chilometri, con salite non fatali, infatti il Giro d’Italia si è fossilizzato da Riomaggiore a Roma e questo è un dato che fa pensare. Da Venezia era partito, risalendo poi pre Alpi, passando velocemente sulle Dolomiti, quindi Austria (unico momento all’estero insieme a qualche chilometro di Svizzera), il nord Italia, il centro, poco Sud prima dell’arrivo a Roma, la capitale (ma non del ciclismo).
E’stato un Giro diverso da quello dell’anno precedente, nonostante i vincitori siano ambedue stranieri, con poca pioggia e molto caldo. Storpiato, come già detto, in alcuni punti, ha perso un po’ di fascino, ma il Giro rimane il Giro anche se non è al top dei top. E quando finisce, un velo di malinconia si posa su tutti gli appassionati.

Di seguito i voti finali dei principali protagonisti:

1° DENIS MENCHOV: vince alla maniera di Indurain, non blasonato alla vigilia, è riuscito ad essere regolare in tutte le tre settimane. Mai in difficoltà. 9
2° DANILO DI LUCA 41”: corre con grinta, vince a Pinerolo in maglia rosa, poi la perde a Riomaggiore e da quel punto si ritroverà attaccato al culo l’onnipresente russo. 8,5
3° FRANCO PELLIZOTTI 1’59”: il vero leader di una Liquigas non certo colossale. Vince il Blockhaus di forza ma non ha sempre brillato. Conquista quel terzo posto che un anno fa perse per qualche secondo. 8
4° CARLO SASTRE 3’46”: vincitore di Monte Petrano e Vesuvio è stato il più forte in salita. Cosa avrebbe potuto fare con un percorso veramente duro? 8
5° IVAN BASSO 3’59”: molti attacchi nessuno dei quali andati in porto, arrugginito rispetto a tutti gli altri, il nostro ha bisogno di ritrovare il ritmo di gara. 7,5
6° LEVI LEIPHEIMER 5’28”: sempre mediocre, non porta a casa nulla di importante. 6
7° STEFANO GARZELLI 8’43”: vince la maglia verde e in molte occasioni sorprende tutti. Sembrava il Garzelli dei bei tempi. 7,5
10° MARZIO BRUSEGHIN 11’28”: non era quello dell’anno scorso, mai nei primissimi, è andato più forte di Cunego e a questo punto dovrebbe essere considerato il vero leader della Lampre. 6
12° LANCE ARMSTRONG 15’59”: lontano anni luce dall’Armstrong di qualche anno fa, rimane a guardare smontando di brutto chi pensava che combinasse chissà che cosa nella terza settimana. 6
14° KEVIN SELDRAYERS 16’15”: maglia bianca in un Giro dove non c’erano giovani fortissimi. Ma più che dignitoso. 7
17° FRANCESCO MASCIARELLI 19’10”: perde la sfida con Seldrayers ma è già da ora il ciclismo del futuro. 7
19° DAMIANO CUNEGO 28’39”: uno dei giri peggiori della sua carriera. Visto raramente e quando non serviva, cosa farà dopo l’ennesimo fallimento? 4
24° GILBERTO SIMONI 46’03”: l’abbiamo visto solo nella tappa del Blockhaus e in quella del Vesuvio. Ma non poteva fare di più. 6

ps.

L'anno prossimo si parte dalla capitale dell'Olanda

martedì 26 maggio 2009

Caldo torrido e pioggia

Parto con 33 gradi di temperatura, robe da andare in giro nudi. La direzione è Agordo che raggiungo un’ora e mezza più tardi. Mentre ero ancora lontano è passata l’ammiraglia della Liquigas diretta verso le Dolomiti: qualcuno del Tour in ricognizione?
Superata la galleria noto che qui ci sono nuvoloni neri e non è più caldissimo, inoltre una volta fermo ad Agordo per il rifornimento, sento in direzione Nord-Est dei tuoni minacciosi. Comincio poco dopo il Forcella Aurine, tentar non nuoce, se comincerà a piovere prima di Voltago girerò verso Rivamonte. Ma nonostante i tuoni continuino a farsi sentire, la pioggia non arriva, così, superato Voltago continuo verso Frassenè e dopo cinquanta minuti sono in cima al passo. Buonissima pedalata in salita, abbastanza agile e notevolmente migliorata rispetto a dieci mesi fa quando feci un giro analogo.
In cima nuovo rifornimento, discesa verso Gosaldo e quindi val del Mis dove puntualmente a Tiser comincia a piovere (chiaramente piogge acide). Cosa già vista l’anno scorso in una giornata ben più fredda di quella odierna.
Prendo pioggia per almeno venti chilometri, quando esco dalla valle ritorna il caldo afoso e le perturbazioni sono sparite. Quando si dice “cambio climatico”.
Gli ultimi quindici chilometri sono sempre i più difficili ma ormai è fatta… il bagno finale è l’unica ricompensa di quattro ore dure quanto bastano.

ps.
Nel weekend l’intenzione è quella di sfruttare il periodo “hot” per fare un giro dolomitico con Aurine, Cereda, Rolle e Valles, partendo ovviamente nei dintorni dell’agordino. Chi vivrà vedrà.

lunedì 25 maggio 2009

Petrano a Sastre

Menchov padrone
Con un percorso diverso, rimango dell’idea che uno come Carlos Sastre avrebbe anche potuto tentare di vincerlo il Giro d’Italia. Caso vuole che sia sbarcato a Venezia nell’anno in cui si vive un’altimetria che fa discutere, rivedendo le quattro edizioni precedenti si può dire con certezza che quest’anno il percorso non è stato generoso con gli scalatori. Il percorso bizzarro ha determinato e soprattutto influito nella classifica, anche se i più forti sono tutti davanti. Denis Menchov è il padrone senza ombra di dubbio, il russo non ha lasciato mai spazio a nessuno e in ogni tappa importante, se ci facciamo caso, ha guadagnato sempre qualcosa sugli avversari. Oggi è saltato uno dei tre, Levi Leipheimer, cosi che alla vigilia della giornata di riposo rimangono due ciclisti con molte possibilità di vittoria finale, Menchov e Di Luca. Due corridori diversi, il russo sicuramente più completo, è ad oggi il favorito principale, può gestire in salita e contare su una cronometro finale. Di Luca sotto sotto pensa più a salvare il secondo posto finale, oggi ha fatto qualche scatto ma ha capito che Menchov sta facilmente alla sua ruota, senza scomporsi. Per me sarà il corridore della Rabobank a vincere il Giro e come si pronosticava alla vigilia di Venezia, la tappa fatale è stata la cronometro delle Cinque Terre, lì si è deciso gran parte dell’esito finale e i tre arrivi in salita prima di Roma non potranno colmare al cento per cento gli sconquassi di quella maxi crono. Con il ciclismo moderno non è facile guadagnare molti minuti su regolaristi del calibro di Menchov, al limite si può rosicchiare ma come stiamo vedendo, l’unico che ha limato un po’ è lo spagnolo Sastre che in classifica non è a due passi. Ci ha provato Basso ma, per fortuna, non è quello del 2006. Un Basso che piace più in questo formato ridimensionato, il suo ritorno è dignitoso e anche se non vincerà il Giro potrà rifarsi una seconda parte di carriera con vari successi.
Come detto, domani riposo, poi Blockhaus e Vesuvio, praticamente il Giro volge al finale. La sfida è a due, Di Luca attesissimo nella salita abruzzese tenterà di riavvicinare un Menchov che fa paura, non vorrei essere affrettato nel dire che il russo è visibilmente superiore al rivale italiano.
L’ultimo russo a vincere un Giro d’Italia era stato Pavel Tonkov nel 1996, tredici anni fa. L’anno scorso aveva vinto uno spagnolo, Alberto Contador, quindici anni dopo Miguel Indurain: dopo oltre un decennio siamo entrati di nuovo nell’era degli stranieri?

martedì 19 maggio 2009

Pagella di metà Giro

Onore a Stefano Garzelli che è stato in fuga per oltre cento chilometri, aumentando le sue probabilità di vittoria della maglia verde (gpm). Tutto si decide nell'erta finale, scatta Pellizotti che riprende Garzelli e Visconti, poi forcing di Di Luca il quale manda fuori giri Cunego, Armstrong, Simoni e soprattutto Lovkvist. Lungo la discesa, la maglia rosa riprende Pellizotti e in un breve tratto di salita lascia tutti e scappa verso l'arrivo di Pinerolo vincendo in completa solitudine. Pellizotti, Menchov e Sastre pagano dieci secondi mentre il gruppo di Basso con Armstrong è giunto con 29" di ritardo.
Le valutazioni prima della cronometro delle Cinque Terre:

Danilo Di Luca: Ha capito tutto. Il Giro si vince con gli abbuoni e lui ne sta facendo tesoro. 9
Denis Menchov 1'20": Competitivo e più scaltro degli altri big, il russo può giocare un brutto scherzo a Di Luca nella cronometro. 9

Michael Rogers 1'33": Se ne parla ancora poco ma l'australiano è nato cronoman e quindi rimane ad oggi uno dei pericoli maggiori per la maglia rosa. 8,5

Levi Leipheimer 1'40": E' chiaramente il capitano dell'Astana e può essere un pericolo per tutti nella cronometro ligure. 8

Franco Pellizotti 1'53": E' riuscito a superare il compagno di squadra Basso nella generale. Ora sta a lui far capire di avere le gambe per poter puntare alla maglia rosa. 8

Carlos Sastre 1'54": Si è scoperto in due frangenti, prima a Siusi e poi a Pinerolo. E l'ultima settimana può essere ancora più prolifica. 7,5

Ivan Basso 2'03": Lo guardi, lo guardi ma non sai con certezza come sta. Intanto il ritardo sale di tappa in tappa ma siamo sicuri che il varesino stia andando a tutta?! 7

Thomas Lovkvist 2'12": Non si poteva pretendere da una tappa lunga 260 km una grande prestazione per un giovane come lui. Va bene così. 8

Gilberto Simoni 2'58": Per ora inesistente ma ha l'alibi dell'età. 6

Marzio Bruseghin 4'29": Ancora una volta va più forte di Cunego, anche se non è quello dello scorso anno. 5,5

Lance Armstrong 5'28": Migliora la sua condizione, tutti lo aspettano nell'ultima settimana. 6

Damiano Cunego 5'31": Fuori forma colleziona continuamente minuti di ritardo. 4

Mistero CuneoPinerolo

Gavia 1988, giornata drammatica che però fu portata a termine nonostante la neve. Li avevamo lasciati così:


Ed ora ditemi per quale fottutissimo motivo la Cuneo-Pinerolo non può essere corsa nella versione originale. Frane, nevicate invernali o altro ancora? Perchè il celebre tappone alpino è stato ridotto a tre salite, due delle quali abbastanza facili!? Qual'è la verità?

mercoledì 13 maggio 2009

A Menchov la tappa, a Di Luca la maglia

ciao Dolomiti, ecco i primi verdetti

E’ arriva il primo appuntamento importante, Alpe di Siusi salita lunga e selettiva soprattutto negli ultimi otto chilometri. E finalmente si scoprono le carte.
Prima di tutto, abbiamo scoperto che Armstrong ne ha una trentina che vanno meglio di lui in salita e questo può mettere il cuore in pace a chi punta tutto sulla maglia rosa finale. Come seconda cosa, abbiamo capito una volta per tutte e guai a chi rinvia la sentenza finale, che Damiano Cunego ad oggi non ha più alcuna possibilità di competere per la vittoria di un grande giro.
Per il resto, tutto nelle previsioni, nessuno ha osato nulla per tutto l’arco della salita anche se per qualche chilometro erano rimasti soltanto in sei. E’ mancato Soler, tutti lo davano favorito numero uno ed io francamente ci speravo anche, ma il colombiano è andato poco meglio di Gilberto Simoni, guerriero ferito ma con la voglia del riscatto.
Alla Liquigas le gerarchie sembrano chiare, dopo la crisi di Pellizotti il capitano è Ivan Basso il quale mi è sembrato abbastanza calmo, per il momento. Vedremo se sugli Appennini sarà più aggressivo.
Negli ultimi metri Sastre anticipa la volata ma si impianta di brutto e da ciò ne esce la sparata di un Menchov addirittura scattista, capace di sconfiggere nettamente Danilo Di Luca, il nuovo leader di classifica.
L’abruzzese veste di nuovo la maglia rosa, due anni dopo ed è inevitabilmente l’uomo più pericoloso nelle prossime tappe di salita.
Ma la domanda inquietante che mi sorge al momento è solo una: chi caspita è Chris Horner, l’americano dell’Astana che oggi si è piazzato sesto al traguardo?

martedì 12 maggio 2009

San Martino di Castrozza

qualche scorcio della prima tappa dolomitica

Prima tappa di montagna studiata a tavolino per non creare grandi scompensi nella classifica. Tutto rinviato a domani sull'Alpe di Siusi ma intanto sono cominciate le prime scaramucce di un Giro che si profila emozionante. Tutti i migliori nei primi, vittoria dell'attesissimo Di Luca, secondo Garzelli, quindi Pellizotti.
Ecco cosa sono riuscito a catturare (malamente):


Attacco di Soler, prima di essere ripreso e tagliare il traguardo quarto.


Foto quasi mistica. Il fondoschiena di Lance Armstrong e di lato una bandiera pirata. Il texano si sta staccando, manca ancora mezzo chilometro all'arrivo. Pagherà 15".

lunedì 11 maggio 2009

Valdobbiadene

La quiete prima della tempesta?

Giornata caldissima in quel di Valdobbiadene, terza tappa del Giro del Centenario. Una tappa dal finale mosso ma alla fin fine c'è stata ancora volata di gruppo, anche se molti si sono staccati dal gruppo primario. Io c'ero anche se queste tappe di pianura è meglio guardarle da casa, rigorosamente negli ultimi dieci chilometri, se no sai che noia.
Alessandro Petacchi vince la seconda tappa consecutiva e diventa la nuova maglia rosa. E' il primo italiano a vestirla in questo Giro del Centenario, ma la sua è una leadership destinata a durare solo 24 ore visto e considerato che l'indomani ci sarà il primo arrivo in salita.
Attendendo San Martino di Castrozza, posto le foto di giornata:

primo giro, la Liquigas detta il ritmo e molti cominciano ad essere in affanno

secondo e ultimo giro, volata lanciata

...e domani sarà la volta di San Martino di Castrozza. Comincia il vero Giro.

domenica 10 maggio 2009

Lettera aperta

Lido di Venezia
Il Giro d’Italia del Centenario è iniziato con la cronosquadre del Lido di Venezia ma questo blog non commenterà né farà resoconti di tutte le tappe del Giro d’Italia. Fino a qualche mese fa l’idea era questa ma alla fin fine, ci saranno almeno duecento siti che scriveranno ogni giorno le stesse notizie, motivo per cui mi limiterò a commentare le tappe o gli episodi più significativi delle prossime tre settimane. Un Giro d’Italia che è partito con l’ennesima ombra doping (Davide Rebellin), non ultima la positività di Tom Boonen alla cocaina. Un Giro d’Italia che ha viste storpiate due tappe interessanti come la Cuneo-Pinerolo e la minitappa sul Blockhaus. Un Giro che sicuramente si rifarà in altri ambiti, senza dubbio, la presenza di Lance Armstrong è di per sé un evento sensazionale, che se ne voglia o no. Si è parlato anche di Filippo Simeoni, il campione italiano ha riconsegnato la maglia tricolore e io dico “Se da qui a Giugno non può onorarla, non vedo cosa ci sia di indegno a compiere tale gesto”. Zomegnan ha detto che vede tale cosa come una speculazione mediatica e probabilmente è così, ma caro Zomegnan, dovresti saperlo che ognuno cerca di farsi visibilità a proprio piacimento, tu lo hai fatto invitando Lance Armstrong al Giro del Centenario e hai centrato il bersaglio, a quanto pare.
Chiusa parentesi Simeoni, ritorniamo al discorso Giro d’Italia. Un Giro che osserverò dal vivo e in televisione, è un evento importante, va visionato e in alcuni punti anche raccontato. Un grande pezzo di storia sicuramente, coadiuvato dalla lista partenti che rende questa edizione una specie di Tour de France. Va sfruttato il momento perché già dal prossimo anno l’onda Centenario potrebbe essersi attenuata, conoscendo la società, si sa che segue la moda e in questo momento la manifestazione più blasonata è proprio il Giro.
Oggi ho comprato il librone della Gazzetta dello Sport dal titolo “Un secolo di passioni”. L’ho solo sfogliato ma per quel poco che ho scrutato, è ben fatto e sarà negli anni futuri un documento importantissimo del Novecento, oltre che degli anni attuali.
Che dire. Come ogni anno è finalmente iniziato e ci terrà compagnia una ventina di giorni, quest’anno con un occhio di riguardo in più, ma a prescindere dal centenario, bisognerebbe cercare di promuovere le prossime edizioni tanto quanto questa.
Non c’è altro da aggiungere, non mi sento nemmeno di augurare un Giro di pulizia o affini perché sarebbero le solite frasi banali che oggi come oggi non danno più alcuna credibilità.
Show must go on.

giovedì 7 maggio 2009

Un giro nelle forcelle

E’ una di quelle giornate primaverili che non hanno nulla da invidiare a quelle di piena Estate. Opto per un giro non facilissimo.
Nel cielo non c’è alcuna nuvola e la temperatura è ideale, anzi, il caldo si fa sentire in modo concreto nelle conche. Proseguo nei primi quindici chilometri vallonati a ritmo abbastanza basso, quindi entro nella val del Mis e accosto il lago. Superato il ponte comincio una strada ruvida che accosta sulla destra la parete rocciosa e sulla sinistra rocce e fiumi. Il paesaggio è splendido quando è bel tempo. La strada in falsopiano prosegue solitaria lungo la valle, man mano appaiono le caratteristiche gallerie scavate nella roccia. Comincia poi la prima fatica di giornata, il Forcella Franche che da questo versante presenta pendenze insipide per chi non è ancora in forma. Lungo i tornanti appaiono nomi molto simili di località del luogo: Le Foche, Le Case, quindi Tiser e poco dopo, gli ultimi cinquecento metri del valico, taglia gambe. In cima c’è il bivio e prendo la strada di destra, quella che si dirige a Gosaldo o sul Cereda, a piacimento del turista.
In questi sei chilometri la strada è principalmente immersa nel bosco, gli unici suoni che si sentono sono quelli del cinguettare degli uccelli. Si respira aria di montagna e da lontano appaiono le vette dolomitiche. In vari settori la strada viene accostata dalle rocce creando un’atmosfera molto suggestiva.
A Gosaldo sosta e rifornimento di acqua, buonissima. Comincia poi la seconda salita di giornata che porterà in cima al Forcella Aurine, tre chilometri e mezzo di cui solo pochi tratti sono davvero duri. Il panorama è fantastico, si pedala con davanti una specie di quadro nel quale dominano le pallide montagne esaltate dal sole. In cima al valico non c’è nessuno e nel sottobosco si può ancora notare qualche residuo di neve. In effetti, nonostante sia una giornata calda, a 1300 metri di altitudine il clima cambia inesorabilmente. Mantellina e via verso Voltago Agordino, otto chilometri di discesa maestosa e senza particolari pericoli, quindi svolta verso Rivamonte prima di ritornare in cima al Forcella Franche dal versante più facile. Nessun problema anche se la stanchezza comincia a farsi sentire. Di nuovo mantellina e giù lungo la valle del Mis, tratto veloce dove riesco a riposarmi e recuperare in vista degli ultimi venticinque chilometri vallonati che conducono a casa.
Un giro sicuramente bello, specialmente per gli appassionati dei luoghi fuori dal casino generale. Altimetricamente parlando, se non si è abituati alla salita, diventa molto ardua come cosa ma se non si è mal organizzati come il sottoscritto, si può partire alla mattina e prendersi più ore a disposizione anche per ammirare meglio i diversi panorami lungo il percorso.

mercoledì 6 maggio 2009

I favoriti del Giro d'Italia

Siamo agli sgoccioli, comincia il Giro d’Italia e si comincia a valutare gli uomini più forti della partenza.

IVAN BASSO
Stato di forma *****
Esperienza maturata *****
Condizione psicologica ****
Forza compagni ****
Possibilità di vittoria *****

LEVI LEIPHEIMER
Stato di forma ****
Esperienza maturata *****
Condizione psicologica ****
Forza compagni *****
Possibilità di vittoria ****

DENIS MENCHOV
Stato di forma ?
Esperienza maturata ****
Condizione psicologica ****
Forza compagni ***
Possibilità di vittoria ****

CARLOS SASTRE
Stato di forma ****
Esperienza maturata *****
Condizione psicologica ****
Forza compagni ***
Possibilità di vittoria ****

DANILO DI LUCA
Stato di forma ***
Esperienza maturata *****
Condizione psicologica ****
Forza compagni **
Possibilità di vittoria ***

GILBERTO SIMONI
Stato di forma ***
Esperienza maturata *****
Condizione psicologica ***
Forza compagni ***
Possibilità di vittoria **

DAMIANO CUNEGO
Stato di forma *****
Esperienza maturata ****
Condizione psicologica ***
Forza compagni ****
Possibilità di vittoria ***

LANCE ARMSTRONG
Stato di forma **
Esperienza maturata *****
Condizione psicologica *****
Forza compagni *****
Possibilità di vittoria ***

MICHELE SCARPONI
Stato di forma ****
Esperienza maturata ****
Condizione psicologica ****
Forza compagni ***
Possibilità di vittoria **

STEFANO GARZELLI
Stato di forma ****
Esperienza maturata *****
Condizione psicologica ****
Forza compagni **
Possibilità di vittoria *

MARZIO BRUSEGHIN
Stato di forma ***
Esperienza maturata *****
Condizione psicologica ****
Forza compagni ****
Possibilità di vittoria **

FRANCO PELLIZOTTI
Stato di forma ****
Esperienza maturata ****
Condizione psicologica ***
Forza compagni ****
Possibilità di vittoria **

JANEZ BRAJKOVIC
Stato di forma *****
Esperienza maturata ***
Condizione psicologica ***
Forza compagni *****
Possibilità di vittoria **

MAURICIO SOLER
Stato di forma ****
Esperienza maturata ***
Condizione psicologica ***
Forza compagni ***
Possibilità di vittoria *