2° puntata: Dalle Alpi agli Appennini
E la super crono da 61 km!

Scesi a Briancon si scalerà il Monginevro, 8 km al 6,4%, tutto sommato pedalabile e che anticiperà l’ultimo passo di giornata, il Sestriere lungo 14 km al 5,9% di pendenza media. Il Sestriere non è selettivo, se ci sarà davvero selezione quella sarà fatta dal numero dei chilometri percorsi, fino a qui quasi duecento. Possono pesare ma dalla cima del Sestriere ci aspettano 55 km (!!!) di discesa e pianura prima dell’arrivo a Pinerolo. E probabilmente questo finale rovinerà l’intera tappa facendo ricompattare il gruppo dei migliori e annullando eventuali fughe da lontano. Insieme al circuito di Milano, seconda tappa criticabile.

Il giorno successivo al tappone franco-piemontese si scende verso la Liguria, con una tappa apparentemente innocua (Torino-Arenzano 206 km) ma che presenta le sue insidie a venti km dall’arrivo. Il finale sarà pericoloso solo in caso di pioggia, di fatto il Passo Turchino non potrà selezionare più di tanto il gruppo. Sarà la quinta possibile tappa per velocisti ma dovranno conquistarsela controllando gli scattisti.
21 Maggio, arriva la prima cronometro: Sestri Levante – Riomaggiore, più conosciuta come la terribile cronometro delle Cinque Terre. 61 km di cronometro con ben sue passi da scalare nel mezzo. Sarà sicuramente un impegno importante per chi vuole vincere il Giro d’Italia, chi fallirà qui dovrà lasciare i sogni di gloria. Non è una cronometro per passisti bensì premierà chi sa viaggiare in salita e impostare le curve in discesa. Due passi, il Passo del Bracco 15 km al 3,8% e il Passo di Termine, 7,7 km al 6,4% medio. Sommando il tutto, 22 km di salita, in poche parole una delle cronometro più dure di tutta la storia del Giro d’Italia.

Ma Sabato 23 Maggio si ricomincerà a fare sul serio con la tappa di Bologna. Una tappa che potrebbe anche non cambiare la classifica ed essere più adatta alle fughe, ma quello strappo finale prima dell’arrivo sarà determinante: 2 km al 10,8% medio (!), una vera muraglia che potrebbe far perdere più di trenta secondi a chi non ne avrà più. Infatti, prima del muro finale di San Luca, la tappa avrà ben 4 ascese appenniniche, il Passo Collina, il Valico di Mediano, Valico di Tolè e Mongardino.

Dopo Faenza si arriva al terzo arrivo in salita. Pergola-Monte Petrano 237 km con il Monte Nerone 13 km al 7,2% e il Monte Catria prima della durissima ascesa finale al Monte Petrano. Il Monte Petrano è lungo 10 km con pendenze medie del 7,8% e dopo 237 km sarà devastante, non soltanto per la classifica. La 16° tappa si merita il premio come la più dura del Giro d’Italia 2009. Si salvi chi può…

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