
Nessuno ricuce, Ballan se ne va così spedito verso la sua vittoria più prestigiosa di carriera, un campionato del mondo che fino a ieri poteva essere solamente una sorta di alternativa nel caso in cui Bettini non fosse stato della partita. E così è stato. Vince la volata del gruppetto Damiano Cunego, deluso per l'occasione perduta (ma ne avrà certamente delle altre) e allo stesso tempo contento per il compagno di squadra iridato.
In terza posizione il danese Matti Breschel il quale impedisce all'Italia uno storico tris sul podio, infatti Rebellin deve accontentarsi di un nuovo piazzamento, questa volta quarto.
Il Mondiale delle seconde linee, quindi. I più attesi, come già detto, si marcano troppo stretti e rimangono imbottigliati indietro e tagliano il traguardo con oltre quattro minuti di ritardo. Per Bettini gli ultimi chilometri sono un continuo esultare per la vittoria di Ballan, mentre i tifosi lo acclamano per l'ultima volta. Un passaggio di consegne, il "vecchio" capitano ha saputo rialzarsi quando i giovani hanno preso il largo. Nasce quindi da questa unione, fatta di molte punte e un unico nucleo, la nazionale di ciclismo più forte degli ultimi sette/otto anni.
Non ci rimane che salutare Paolo Bettini e augurare al nuovo campione del mondo una prossima stagione ancora più brillante di quella che sta per concludersi.
Saluti.
1 commento:
Che pomeriggio! Dopo le bestemmie per il GP di Formula 1, i salti sul divano quando Ballan è partito!
Forse siamo arrivati alla fine di un ciclo. Hai visto mai che Ballan e Cunego diventano i pilastri delle nazionali per i prossimi 4 o 5 anni?
Staremo a vedere.
Ciao.
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