giovedì 13 novembre 2008

Fu vergognoso


Facciamo ordine sulla vicenda Simeoni-Armstrong che in questo decennio ha sicuramente infiammato le polemiche e che (forse) sta giungendo ad un termine.
La questione diventa famosa al grande pubblico in seguito ad un grave fatto accaduto nelle strade del Tour de France, precisamente il 23 Luglio 2004 nella tappa che da Annemesse portava a Lons le Saunier.
Una tappa insignificante, a due giorni dal termine e con una classifica già chiusa a favore di Lance Armstrong per la sesta volta. E’ uno di quei giorni in cui vanno in fuga una manciata di corridori, il gruppo lascia fare e morta lì. Questa volta no!
Nella fuga ci sono 6 ciclisti: Flecha, Joly, Garcia Acosta, Fofonov, Mercado e Lotz. Dal gruppo attacca un altro corridore, l’italiano Filippo Simeoni della Domina Vacanze (l’allora squadra di Cipollini).
L’italiano cerca di recuperare quei 40” di svantaggio ma colpo di scena, lo raggiunge da dietro Armstrong il quale si mette alla sua ruota e senza collaborare rientra sui sei davanti. La fuga prende 1’50” di vantaggio e a quel punto nel gruppo comincia a lavorare la T Mobile di Ullrich e Kloden.
Armstrong dice che con Simeoni la fuga sarà ripresa e così dopo essersi beccato insulti dai colleghi, l’italiano è costretto a rialzarsi e farsi riprende dal gruppo insieme al texano.

«Mi hanno colpito le parole di Armstrong, che è venuto a riprendermi e ha detto ai miei compagni di fuga di farmi rialzare - gli occhi di Simeoni diventano più stretti nel ricordo di quei momenti -. Ha impedito che continuassi la fuga e dopo mi ha minacciato: "Hai sbagliato a parlare contro Ferrari (uno dei consulenti della preparazione del texano, ndr) e hai sbagliato a querelarmi. Io ho soldi e tempo e tanti avvocati a disposizione. Io posso distruggerti".
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La notizia fa il giro del mondo, si creano due schieramenti, chi da ragione al tiranno in maglia gialla e chi invece all’italiano della Domina Vacanze.
Due giorni più tardi, il 25 Luglio, si arriva alla conclusione del Tour de France. Si corre l’ultima delle venti tappe francesi, quella con l’arrivo a Parigi.
Per quattro volte Filippo Simeoni prova a prendere il largo ma per quattro volte verrà stoppato dai gregari di Armstrong, con tanto di ingiurie da parte di Ekomov (uno dei “vassalli” del texano) contro l’italiano.

<Al Tour, Armstrong ha impedito che continuassi la fuga e dopo mi ha minacciato. "Hai sbagliato a parlare contro Ferrari e a querelarmi. Io ho soldi, tempo e tanti avvocati. Posso distruggerti".
Storia triste, è solamente la parentesi più famosa dell’intera “trama” di una lunga controversia cominciata il 12 Dicembre del 2001 quando al tribunale di Bologna si apre il processo a carico del medico, preparatore di numerosi corridori. L' accusa: somministrazione di prodotti farmaceutici pericolosi per la salute degli atleti, esercizio abusivo della professione di farmacista, commercio di sostanze alimentari nocive, frode sportiva.
Qualche mese più tardi, il 12 Febbraio 2002, Filippo Simeoni accusa Ferrari. «Ho assunto Epo su indicazioni del dottor Ferrari. Avevo cominciato ad assumere Epo già nel 1993. Il mio rapporto col dottor Ferrari è cominciato nell' ottobre 1996 ed è finito nel novembre 1997. La prima visita avvenne nella sua abitazione di Ferrara. Nel ' 97 Ferrari mi indicò i prodotti da prendere per migliorare potenza e resistenza. Più avanti, mi parlò di ormoni per recuperare energie. Per evitare problemi all' antidoping mi aveva detto di utilizzare l' Emagel (fluidificante) la mattina dei controlli e l' albumina umana al 5% la sera prima».
L’anno successivo, il 16 Aprile 2003, Armstrong interviene in difesa di Ferrari, consulente della preparazione: «Simeoni è un bugiardo». L’11 Luglio dello stesso anno Simeoni querela Armstrong per diffamazione.
Tutto ciò prima di quel 23 Luglio 2004, nel giorno in cui Lance Armstrong, il “boss”, impedisce a Simeoni di prendere parte ad una fuga.
Come è finita la storia? Il dottor Michele Ferrari venne assolto da ogni accusa nel Maggio del 2006. Ma quest’ultima cosa, lasciatemela dire, non cancella tutto quello che può esserci stato dietro a questo caso.

ps.
La stampa internazionale ha spesso associato numerosi nomi di spicco del mondo ciclistico al dottor Ferrari, fra i più famosi: Moreno Argentin, Giorgio Furlan, Eugeni Berzin, Gianni Bugno, Tony Rominger, Abraham Olano, Claudio Chiappucci, Ivan Gotti, Mario Cipollini, Eddy Mazzoleni, Paolo Savoldelli, Levi Leipheimer, Axel Merckx, George Hincapie, Floyd Landis, Patrik Sinkewitz e Alexandre Vinokourov. Non tutti santi.

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