martedì 17 novembre 2009

Passo San Pellegrino 2006

San Pellegrino 2006
E' storia recente ma sembra ieri

1° Garate tagliato a metà sulla destra
2° Voigt a 4" centro foto

7° Simoni a 2'15" tutta grinta 8° Basso " una sfinge
10° Di Luca a 2'19" appena dietro

a 25" dal gruppo maglia rosa arrivano Cunego e Gutierrez
a 2'01" dal gruppo maglia rosa, Savoldelli e Piepoli


Bs le chiamerebbe "le foto del cassetto" o del cassonetto.

mercoledì 11 novembre 2009

2009

ARMSTRONG VS CONTADOR, LA SFIDA IN CASA

E arriviamo a quest’anno, alla stagione del Giro del Centenario, del ritorno di Armstrong e Basso, mancava soltanto Ullrich all’appello ma il crucco si è dato alle macchine.
La Milano-Sanremo se la giocano le nuove leve, vince Cavendish che sconfigge Haussler. Il Giro delle Fiandre è di nuovo di Devolder che sconfigge Haussler, ancora secondo, terzo Gilbert.
Parigi-Roubaix, tris di Boonen, imbattibile, secondo Pozzato in una bolgia a suo sfavore, terzo il vichingo Hushovd.
L’Amstel è di Ivanov su Kroon e un aggressivo Gesink, pochi giorni dopo Rebellin sconfigge Andy Schleck e Damiano Cunego alla Freccia Vallone, verrà successivamente trovato positivo al CERA, ma in merito al secondo posto dell’Olimpiadi di Pechino del 2008. E’ dramma.
La Liegi Bastogne Liegi viene stravinta da un incontenibile Andy Schleck, il ragazzino che arrivò secondo al Giro del 2007, oggi può ritenersi uno dei maggiori esponenti della bici.
Giro del Centenario, ci sono molti nomi internazionali, a partire da Armstrong ma non manca Sastre, Menchov, Leipheimer ecc…
Un percorso anomalo, prima Alpi e poi Appennini, scombussola il tutto. Armstrong viene da un infortunio, non sarà della partita. Di Luca sembra essere quello di due stagioni fa, vince a San Martino di Castrozza, contiene Menchov all’Alpe di Siusi, vince poi la Cuneo-Pinerolo ed è la degna maglia rosa di metà giro.
Ma quando è l’ora della maxi crono delle Cinque Terre, Denis Menchov sbaraglia chiunque, conquista la maglia ai danni di Di Luca e lo tallona in ogni salita.
Sastre vince sul Monte Petrano, Pellizotti sul Blockhaus, Sastre di nuovo sul Vesuvio e dietro a questi c’è sempre Menchov, l’ombra di Danilo Di Luca. Non brilla invece Basso, sono lontani i tempi in cui dava minuti su minuti agli avversari.
Neanche la caduta nella cronometro finale di Roma piega il russo, Menchov è rosa fino alla fine, Di Luca perde per 41”, verrà successivamente trovato positivo al CERA.
Terza piazza per Pellizotti, quarto Sastre, quinto Basso e sesto Leipheimer, è stato un Giro di alto livello.
Passiamo al Tour de France, atteso Armstrong che dopo il Giro d’Italia si dice pronto per poter ben figurare in Francia. Ma dovrà vedersela col compagno di squadra, Contador, ritornato dopo due anni per riprendersi quella maglia gialla piovuta dal cielo.
L’Astana domina, è la squadra più forte e si vede sin dalle prime battute. L’Italia vive otto giorni in giallo con Rinaldo Nocentini, peccato per non aver portato a casa nemmeno una tappa. La situazione rimane stazionaria e noiosa fino alle Alpi, a Verbier Contador apre le danze e stacca tutti prendendosi il giallo che porterà fino a Parigi. A Le Grand Bornand, trova nei fratelli Schleck i veri rivali per la conquista dello scettro, specialmente Andy, questo giovane sorprendente che fa paura a chiunque. Armstrong è un po’ più indietro ma riuscirà nella cronometro di Annecy a salire alla terza piazza, dietro un Contador imprendibile e ad un Andy Schleck lunare.
Il Mont Ventoux decreterà la conquista del secondo Tour a Contador, Andy non può nulla, oltre quattro minuti sono troppi da recuperare in una giornata, terzo Armstrong a 5’24”, l’americano ne esce con dignità.
Primo degli italiani Nibali, settimo, da segnalare la conquista della maglia a pois di Pellizotti, maglia che mancava da molti anni in Italia.
A Settembre è l’ora della Vuelta che vede al via svariati nomi importanti. L’Italia porta a casa due tappe con Cunego che però non arriverà a Madrid. Per quanto riguarda la classifica, Valverde riesce finalmente a fare suo un grande giro, Samuel Sanchez è secondo a 55”, terzo Evans a poco più di un minuto e mezzo. Ivan Basso è il primo degli italiani, quarto a 2’12”, la sua stagione può ritenersi più che dignitosa, bene anche Tiralongo, ottavo a 9’11”.
Mondiali a Mendrisio, l’Italia ben figura con le donne, Cantele è argento a cronometro e bronzo in linea, Guderzo è oro in linea, saranno le uniche medaglie dell’intera settimana iridata.
Cancellara ritorna vincitore del campionato mondiale a cronometro, egemonia assoluta la sua, per la terza volta.
Nella prova in linea, doveva essere l’anno dei grandi nomi e così è stato. L’Italia ne esce sconfitta dopo tre annate vincenti, a vincere è Cadel Evans, uomo da grandi giri che stacca tutti e giunge a braccia alzate a Mendrisio. Per l’Australia è vittoria storica nel medagliere finale.
La stagione si conclude con il Giro di Lombardia vinto da un cannibale Philippe Gilbert che mette dietro l’olimpionico Sanchez e l’eterno piazzato Kolobnev.
Finisce così l’ultimo decennio ciclistico che abbiamo vissuto, tra qualche mese se ne apre uno nuovo, si spera con più pulizia e correttezza.


Questo è uno degli ultimi articoli dedicati al mondo professionistico, sinceramente sono stanco di dedicare spazio a questo mondo, ci sono sicuramente molti siti che fanno lo stesso e x questo il blog prenderà una nuova forma, come premesso qualche tempo fa. Metterà in secondo piano il mondo professionistico e parlerà principalmente del ciclismo amatoriale, quello immerso nei boschi, nelle colline o al fianco di una rupe rocciosa, di un lago o delle onde del mare, in una giornata di pioggia o di torrido sole, il ciclismo metropolitano, o quello delle strade dimenticate, il ciclismo lontano da riflettori e pettorali di gara. Questo sarà il mio nuovo ciclismo.

domenica 8 novembre 2009

2008

IL NUOVO GIGANTE

Penultimo appuntamento con il riassunto del decennio che sta per finire. Di questa annata ci ricorderemo di varie cose, prima di tutto la vittoria di Fabian Cancellara alla Milano-Sanremo. Lo svizzero sconfigge Pozzato e Gilbert. Al Giro delle Fiandre ha la meglio Devolder su Nuyens e Flecha, la Parigi-Roubaix è per la seconda volta di Boonen, Cancellara è battuto. Terzo Ballan, l’italiano è per la seconda volta nel podio della classica del pavè, un giorno potrebbe vincerla.
Trittico delle Ardenne, sempre positivo per l’Italia. Damiano Cunego fa sua l’Amstel Gold Race sconfiggendo Franck Schleck e Valverde, due abbonati di queste corse.
Alla Freccia Vallone Krichen sconfigge Evans, Cunego è terzo e promette bene per la Liegi che però viene vinta per la seconda volta da Valverde, il quale batte Rebellin e Franck Schleck. In tre anni, Valverde non è mai andato sotto il secondo posto alla Liegi, complimenti.
Arriva Maggio, è tempo di Giro d’Italia. E’ un’annata fortunata, ci sono molti nomi internazionali, a partire da Contador e Kloden, esclusi dal Tour perché militanti nella discussa Astana.
C’è anche Menchov che promette bene mentre l’Italia punta soprattutto su Di Luca, campione uscente ma reduce da una Primavera sofferta.
E’ un Giro che si deciderà principalmente nell’ultima settimana, difatti nelle prime due ci sono distacchi residui, Riccò vince due tappe, è il vero uomo di punta dell’Italia. La cronometro di Urbino è vinta da Bruseghin, il veneto sembra in palla e lo dimostrerà nelle salite successive.
Nella prima tappa alpina, quella dell’Alpe di Pampeago, vede la fuga di Sella che tutto solo vince con oltre quattro minuti sul secondo. I migliori si controllano, va forte Menchov ma non guadagna più di tanto, idem per Riccò e Pellizotti, mentre Contador è offuscato, ma in classifica risulta il primo dei big. Sarà sua la maglia rosa l’indomani, sulla Marmolada, che vede il bis clamoroso di Sella. Lo spagnolo si difende con i denti da Riccò e in classifica è davanti a tutti. Difenderà poi il primato nella cronoscalata di Plan de Corones, aumentando il vantaggio, ma viene attaccato da Riccò e Di Luca nella tappa del Monte Pora mantenendo la maglia rosa per soli 4” su Riccardo e 21” su Danilo. L’indomani è il giorno del Mortirolo, tutto sembra aperto ma nessuno ha la forza di fare la differenza, così, Sella va a prendersi la terza vittoria in questo Giro, mentre Di Luca cede abbandonando definitivamente i sogni di gloria.
A sancire la vittoria di Contador è soprattutto la cronometro finale di Milano dove sbaraglia i diretti rivali e conquistando la corsa rosa senza aver portato a casa nemmeno una tappa (come Balmamion).
Secondo è un polemico Riccò, incontenibile ma spettacolare, terzo Bruseghin che corona un sogno e priva a Pellizotti il podio per soli due secondi. Dopo dodici anni, uno straniero vince il Giro.
Al Tour, l’Astana non c’è e si sente. La corsa inizia nel migliore dei modi, Riccò fa sognare gli italiani, vince a Super Besse, stacca tutti sull’Aspin e arriva solo a Bagnere de Bigorre, in molti lo inquadrano come un possibile vincitore del Tour, ma in seguito alla tappa dell’Hautacam viene trovato positivo al CERA e viene fatto fuori insieme alla Saunier Duval. Ecco perché i giallo-bianchi andavano così forte! Per il terzo anno consecutivo, il Tour è nella bufera, ma la corsa va avanti, si giunge sulle Alpi senza più sogni ma tanti bisogni.
Dopo l’arrivo di Prato Nevoso, Evans perde la maglia gialla ai danni di Franck Schleck ma la classifica ha ritardi risicati, non c’è un uomo dalla marcia in più.
Ci penserà l’Alpe d’Huez a incoronare Sastre re della corsa. Stacca tutti e giunge solo sul mitico traguardo con oltre due minuti di vantaggio sul gruppo dei migliori. Resiste a Evans nella cronometro finale e a Parigi è in giallo. Secondo Evans, terzo il sorprendente Kohl, vincitore della maglia a pois, successivamente positivo al CERA.
E’ l’anno delle Olimpiadi a Pechino, la prova a cronometro è di Cancellara che saluta tutti e chiude così la sua stagione, la prova in linea è di Samuel Sanchez che sconfigge Davide Rebellin e Cancellara.
A Settembre è tempo di Vuelta, qui ritroviamo gli Astana con il duo Contador-Leipheimer, praticamente imbattibile.
Manipolano la corsa nelle tappe più importanti, Contador vince ben due arrivi in salita fra cui l’Anglirù, Leipheimer vince le due cronometro e a Madrid è secondo come Barrichello a 46” dal capitano. Terzo l’infaticabile Sastre, decimo Bruseghin primo degli italiani.
Si giunge successivamente alla settimana iridata di Varese. Si gioca in casa e si domina. La prova a cronometro non è roba nostra, difatti va a Grabsch su Tuft e Zabriskie, ma nella prova in linea non ci sono cazzi, Ballan da finisser mette tutti al palo e a gran sorpresa è il successore di Bettini che annuncia il ritiro. Secondo un amaro Cunego ma rilancia per Mendrisio.
Per Cunego la stagione non è comunque finita, poco tempo dopo è l’ora della vittoria al Giro di Lombardia, la terza, vinta contro due giovani, Brajkovic e Uran…
Ma quello che ora fa più paura è l’annuncio del ritorno di Armstrong, la stagione si conclude così, con l’annuncio del ritorno del texano e quello di Ivan Basso, tutto ciò per far sognare un 2009 da Centenario…

mercoledì 4 novembre 2009

2007

Bettini nella storia

In questa stagione viene escluso Ivan Basso, da poco approdato alla Discovery Channel, coinvolto nell’Operacion Puerto, rimarrà fuori per quasi due anni. L’Italia, orfana, cerca nelle nuove leve nomi di rango, intanto, alla Milano-Sanremo vince per la seconda volta Freire Gomez. Al Giro delle Fiandre la vittoria va ad Alessandro Ballan, terzo è Paolini, diversamente, alla Parigi-Roubaix vince un australiano, il primo del suo paese, un nome blasonato quale Stuart O’Grady.
All’Amstel Schumacher sconfigge Rebellin e Di Luca, Rebellin si prenderà poi la rivincita alla Freccia Vallone sconfiggendo Valverde e un Di Luca abbonato ai terzi posti.
Danilo è in palla e qualche giorno più tardi conquista la Liegi sconfiggendo Valverde e Franck Schleck. L’abruzzese è anche molto blasonato in prospettiva Giro d’Italia, all’orizzonte non sembrano esserci grandi rivali.
Il Giro difatti inizia nel migliore dei modi, è sua la cronosquadre e l’arrivo in salita a Montevergine, va forte anche al Santuario della Madonna della Guardia vincendo poi il tappone alpino dell’Izoard con arrivo a Briancon.
La giornata che segnerà la definitiva vittoria sarà la tappa delle Tre Cime di Lavaredo vinta dal giovane Riccardo Riccò su Piepoli. Quel giorno ci ricorderemo soprattutto dell’attacco in coppia di Savoldelli e Mazzoleni, quest’ultimo risale in classifica al secondo posto senza tuttavia impensierire la maglia rosa.
Nella giornata dello Zoncolan, sorprende soprattutto il fratellino Andy Schleck, capace a 22 anni di un secondo posto mozzafiato nella generale, stacca Di Luca e viene preceduto solo dal duo Saunier Duval, Simoni e Piepoli.
Per Di Luca è fatta, perde altro terreno nella prova contro il tempo di Verona ma a Milano conserva 1’55” su Andy Schleck e 2’25” su Mazzoleni.
E’ il Giro del cambio generazionale, a vincere è un non giovane ma dietro sia Schleck junior che Riccò scalpitano in vista del 2008.
Passiamo al Tour de France, un Tour drammatico per via dei soliti scandali doping. Doveva essere il Tour di Vinokourov ma causa una caduta, il kazako si ritroverà ad arrancare. Non lo accetterà.
La corsa è senza leader, a Tignes Rasmussen s’inventa la fuga da lontano e conquista la maglia gialla. Nei giorni seguenti si susseguono gli scatti, brilla specialmente Contador, questo nuovo volto iberico ritornato da un brutto infortunio.
Rasmussen dispone di oltre due minuti su Valverde e Mayo, ma sappiamo quali sono le sue lacune a cronometro… Cronometro vinta da Vinokourov che fino a qualche giorno prima non stava nemmeno in piedi. Rasmussen se la cava benissimo e mantiene il giallo per un minuto su Evans e due minuto e mezzo su Contador.
Quando cominciano i Pirenei, diventa un duello tra Rasmussen e Contador, a Plateau de Beille vince lo spagnolo mentre cede clamorosamente Evans, abbandonando così i propositi di vittoria.
Il giorno successivo nel tappone di Loudenville, Vinokourov fa bis, verrà poi espulso dalla corsa per trasfusione di sangue.
Nella tappa successiva Rasmussen sembra chiudere il Tour, stacca tutti e vince sull’Aubisque, ipotecando così la possibile vittoria finale. Ma la sera stessa viene cacciato dal Tour dalla sua squadra per avere mentito sulla sua reperibilità nel mese di giugno ed alimentando così i sospetti di doping sul suo conto. Tutta colpa di Cassani!
La Grand Boucle è caduta di nuovo in disgrazia, non era bastato il caso Landis del 2006, nel 2007 si raddoppia e a Parigi si arriva con una classifica segnata inesorabilmente. La cronometro finale vinta da Leipheimar consegna a Contador la vittoria finale che vince a sorpresa per soli 23” sull’australiano Cadel Evans.
Ma di questo Tour si ricorderà ben altro.
Alla Vuelta, la Russia domina e contrasta in modo egregio gli spagnoli, disabituati all’egemonia di qualche anno fa. La vittoria va a Denis Menchov che ha la meglio su Sastre e Samuel Sanchez, Evans è quarto. Per Menchov è la seconda Vuelta in tre anni, per molti è destinato a diventare un volto importante in prospettiva Tour de France.
Passiamo poi al Mondiale di Stoccarda. L’Italia vince il medagliere grazie anche alla vittoria di Marta Bastianelli nella prova in linea delle donne, oltre al bronzo della Bronzini.
Ritornando ai professionisti, la prova a cronometro è vinta di nuovo da Cancellara che sconfigge Bodrogi e Clement.
Il momento clou lo viviamo nella prova in linea degli uomini, Paolo Bettini risponde a chi non lo voleva in corsa con uno sprint al cardiopalma che lo corona per la seconda volta consecutiva campione del mondo.
La stagione si conclude qualche settimana più tardi con il consueto Lombardia, la sfida è italiana, Riccò vs Cunego, vinta dal veronese che fa bis, quarto Andy Schleck il quale incombe sulla stagione futura in modo molto pericoloso.