mercoledì 11 novembre 2009

2009

ARMSTRONG VS CONTADOR, LA SFIDA IN CASA

E arriviamo a quest’anno, alla stagione del Giro del Centenario, del ritorno di Armstrong e Basso, mancava soltanto Ullrich all’appello ma il crucco si è dato alle macchine.
La Milano-Sanremo se la giocano le nuove leve, vince Cavendish che sconfigge Haussler. Il Giro delle Fiandre è di nuovo di Devolder che sconfigge Haussler, ancora secondo, terzo Gilbert.
Parigi-Roubaix, tris di Boonen, imbattibile, secondo Pozzato in una bolgia a suo sfavore, terzo il vichingo Hushovd.
L’Amstel è di Ivanov su Kroon e un aggressivo Gesink, pochi giorni dopo Rebellin sconfigge Andy Schleck e Damiano Cunego alla Freccia Vallone, verrà successivamente trovato positivo al CERA, ma in merito al secondo posto dell’Olimpiadi di Pechino del 2008. E’ dramma.
La Liegi Bastogne Liegi viene stravinta da un incontenibile Andy Schleck, il ragazzino che arrivò secondo al Giro del 2007, oggi può ritenersi uno dei maggiori esponenti della bici.
Giro del Centenario, ci sono molti nomi internazionali, a partire da Armstrong ma non manca Sastre, Menchov, Leipheimer ecc…
Un percorso anomalo, prima Alpi e poi Appennini, scombussola il tutto. Armstrong viene da un infortunio, non sarà della partita. Di Luca sembra essere quello di due stagioni fa, vince a San Martino di Castrozza, contiene Menchov all’Alpe di Siusi, vince poi la Cuneo-Pinerolo ed è la degna maglia rosa di metà giro.
Ma quando è l’ora della maxi crono delle Cinque Terre, Denis Menchov sbaraglia chiunque, conquista la maglia ai danni di Di Luca e lo tallona in ogni salita.
Sastre vince sul Monte Petrano, Pellizotti sul Blockhaus, Sastre di nuovo sul Vesuvio e dietro a questi c’è sempre Menchov, l’ombra di Danilo Di Luca. Non brilla invece Basso, sono lontani i tempi in cui dava minuti su minuti agli avversari.
Neanche la caduta nella cronometro finale di Roma piega il russo, Menchov è rosa fino alla fine, Di Luca perde per 41”, verrà successivamente trovato positivo al CERA.
Terza piazza per Pellizotti, quarto Sastre, quinto Basso e sesto Leipheimer, è stato un Giro di alto livello.
Passiamo al Tour de France, atteso Armstrong che dopo il Giro d’Italia si dice pronto per poter ben figurare in Francia. Ma dovrà vedersela col compagno di squadra, Contador, ritornato dopo due anni per riprendersi quella maglia gialla piovuta dal cielo.
L’Astana domina, è la squadra più forte e si vede sin dalle prime battute. L’Italia vive otto giorni in giallo con Rinaldo Nocentini, peccato per non aver portato a casa nemmeno una tappa. La situazione rimane stazionaria e noiosa fino alle Alpi, a Verbier Contador apre le danze e stacca tutti prendendosi il giallo che porterà fino a Parigi. A Le Grand Bornand, trova nei fratelli Schleck i veri rivali per la conquista dello scettro, specialmente Andy, questo giovane sorprendente che fa paura a chiunque. Armstrong è un po’ più indietro ma riuscirà nella cronometro di Annecy a salire alla terza piazza, dietro un Contador imprendibile e ad un Andy Schleck lunare.
Il Mont Ventoux decreterà la conquista del secondo Tour a Contador, Andy non può nulla, oltre quattro minuti sono troppi da recuperare in una giornata, terzo Armstrong a 5’24”, l’americano ne esce con dignità.
Primo degli italiani Nibali, settimo, da segnalare la conquista della maglia a pois di Pellizotti, maglia che mancava da molti anni in Italia.
A Settembre è l’ora della Vuelta che vede al via svariati nomi importanti. L’Italia porta a casa due tappe con Cunego che però non arriverà a Madrid. Per quanto riguarda la classifica, Valverde riesce finalmente a fare suo un grande giro, Samuel Sanchez è secondo a 55”, terzo Evans a poco più di un minuto e mezzo. Ivan Basso è il primo degli italiani, quarto a 2’12”, la sua stagione può ritenersi più che dignitosa, bene anche Tiralongo, ottavo a 9’11”.
Mondiali a Mendrisio, l’Italia ben figura con le donne, Cantele è argento a cronometro e bronzo in linea, Guderzo è oro in linea, saranno le uniche medaglie dell’intera settimana iridata.
Cancellara ritorna vincitore del campionato mondiale a cronometro, egemonia assoluta la sua, per la terza volta.
Nella prova in linea, doveva essere l’anno dei grandi nomi e così è stato. L’Italia ne esce sconfitta dopo tre annate vincenti, a vincere è Cadel Evans, uomo da grandi giri che stacca tutti e giunge a braccia alzate a Mendrisio. Per l’Australia è vittoria storica nel medagliere finale.
La stagione si conclude con il Giro di Lombardia vinto da un cannibale Philippe Gilbert che mette dietro l’olimpionico Sanchez e l’eterno piazzato Kolobnev.
Finisce così l’ultimo decennio ciclistico che abbiamo vissuto, tra qualche mese se ne apre uno nuovo, si spera con più pulizia e correttezza.


Questo è uno degli ultimi articoli dedicati al mondo professionistico, sinceramente sono stanco di dedicare spazio a questo mondo, ci sono sicuramente molti siti che fanno lo stesso e x questo il blog prenderà una nuova forma, come premesso qualche tempo fa. Metterà in secondo piano il mondo professionistico e parlerà principalmente del ciclismo amatoriale, quello immerso nei boschi, nelle colline o al fianco di una rupe rocciosa, di un lago o delle onde del mare, in una giornata di pioggia o di torrido sole, il ciclismo metropolitano, o quello delle strade dimenticate, il ciclismo lontano da riflettori e pettorali di gara. Questo sarà il mio nuovo ciclismo.

1 commento:

Manuel (Ciclismo PST) ha detto...

Sarebbe da farti la tessera categoria Benemerito!!