mercoledì 2 giugno 2010

Staulanza e Duran

PST Summer Tour – 1° tappa – Agordo, Staulanza, Duran, Agordo [70 km]

Oggi ha avuto avvio questa simpatica iniziativa dedicata alle fantastiche montagne dolomitiche. La partenza è stata collocata ad Agordo in una mattina nuvolosa e ventilata.
Le salite in programma due: Forcella Staulanza (1773 mslm) e Passo Duran (1605 mslm). Ma andiamo con ordine.
La strada che da Agordo prosegue verso Cencenighe Agordino è spaziosa, trafficata e prevalentemente in falsopiano, noi abbiamo girato verso Alleghe la quale è anticipata da una breve e leggera salita che porta nella cittadina bagnata dal lago.

Siamo poi arrivati a Caprile, a quel punto abbiamo girato a destra uscendo dal traffico e cominciando il Forcella Staulanza, salita che si divide in due settori, i primi sei chilometri (i più duri) che portano in quel di Selva di Cadore e i restanti cinque che terminano in cima al passo.
Le pendenze che anticipano Selva di Cadore arrivano a toccare anche il 9% e alternano un paio di gallerie accostando ruscelli e pini.
Arrivati a Selva abbiamo proseguito nel tratto pianeggiante che porta a Pescul, quindi abbiamo ricominciato a salire per altri cinque chilometri abbastanza dolci che s’inerpicano fino ai piedi del Monte Pelmo.

passaggio del valico


Monte Pelmo visto da Zoldo Alto


Scalato il forcella Staulanza siamo scesi verso Zoldo Alto e successivamente Dont prima di imbatterci nel più arcigno Passo Duran.
Ero curioso di scalarlo per farne un paragone col versante opposto. La strada stretta s’impenna senza pietà nei primi seicento metri sfiorando il 15%, poi “spiana” mantenendo oltre l’8% fino alla cima (apparte un chilometro nella località di Gavaz dove c’è un tratto di rilassamento).
La fatica ha iniziato a farsi sentire soprattutto nel tratto immerso nel bosco dove si spazia dall’8% al 10% di pendenza.
Questo versante di Dont l’ho trovato meno duro di quello affrontato in passato da Agordo, sarà che all’epoca avevo una bici in alluminio di 13 kg con il 39x25, ma nel complesso rimango dell’idea che il versante dell’agordino sia più arduo.
In cima al Duran il vento sussurrava pioggia e le nuvole in lontananza non promettevano nulla di buono, ma ormai mancavano tredici chilometri, i più facili essendo in discesa.
Come primo giro dolomitico della stagione mi è piaciuto, è mancato il sole e un clima estivo ma ci siamo divertiti lo stesso, nonostante i dieci giorni di inattività.

Vedi anche http://acpstfeltre.blogspot.com/

3 commenti:

Manuel (Ciclismo PST) ha detto...

Belle le foto Shaka!
Per chi volesse fare lo stesso giro ma non è pratico di Agordo, per lasciare la macchina potete usare i parcheggi che ci sono prendendo l'inizio della salita del Duran. Si trovano sulla sinistra a salire. Ci sono campi da tennis e calcetto con un po' di posti per parcheggiare.

filippo ha detto...

concordo sul fatto che il lato agordino del duran sia il più duro (qui cunego nel '05 si staccò) mentre la discesa è molto tecnica (tanto che savoldelli staccò basso per poi essere ripreso nella salita successiva verso lo staulanza).
ho fatto lo stesso giro al contrario, però partendo subito con il duran, non mi ero scaldato troppo.
ma la temperatura com'era?

Marco ha detto...

Ciao Filippo,
la giornata è stata fresca e ventilata. In salita si stava bene, un pò meno in discesa. ;)