giovedì 16 settembre 2010

Sondaggio: Il grande giro che preferite?


Come nelle più rosee previsioni ne esce vincitore il Giro d’Italia, corsa simbolo della penisola tricolore, nata nel lontano 1909 e capace, ad oggi, di ben novantatre edizioni disputate.
Una corsa che negli anni è entrata di diritto nella storia del panorama storico, culturale ma soprattutto sportivo, raggiungendo l'apice negli anni quaranta e cinquanta grazie alla famosa rivalità tra Gino Bartali e Fausto Coppi, campioni che elevarono il Giro ai livelli del Tour de France.
E' da ritenersi il secondo GT più importante del panorama ciclistico internazionale anche se la morfologia del territorio lo rende più affascinante e avvincente della Grande Boucle.
Gli scenari della corsa rosa e le combinazioni da incastrare nell'arco delle tre settimane sono le più svariate; il disegno ideale prevede la partenza da una località del meridione e successiva risalita nella parte settentrionale della penisola. Ma tutto ciò è alquanto relativo.


Le cittadine simbolo del Giro, almeno per quanto riguarda il luogo di chiusura della competizione, sono Verona, Roma, Firenze e soprattutto Milano, città dove ha sede il giornale che organizza la corsa - La Gazzetta dello Sport - che prende il particolare colore rosa proprio dalla maglia del vincitore del Giro d'Italia.
Spazia dalle coste marittime, alle salite collinari appenniniche, giungendo poi sulle Alpi, laddove spesso e volentieri si decidono le sorti della classifica finale e dove tante storie eroiche sono state scritte dai più celebri talenti della bicicletta: Alfredo Binda, Eddy Merckx, Charly Gaul, Jacques Anquetil, Laurent Fignon, Bernard Hinault, Miguel Indurain, Marco Pantani ecc.


Molte le salite famose, tra le più importanti ed alte v'è certamente il passo Stelvio (2758 mslm), considerato assieme al non troppo distante passo Gavia (2651 mslm) una sorta di tetto della corsa rosa.
Negli ultimi decenni gli organizzatori hanno spesso e volentieri scoperto salite dalle pendenze proibitive; il miglioramento dei fondi stradali e i nuovi materiali adottati nelle specialissime dei corridori hanno contribuito a far si che si andasse alla ricerca di itinerari che potessero creare maggiore selezione. Se nell'era di Coppi il passo Pordoi era considerato come una salita di grandissimo valore, oggi i nuovi colossi sono denominati passo Mortirolo oppure monte Zoncolan, asperità più idonee ai rapporti delle mountain bike che non a quelli delle bici da corsa.
Attualmente gli occhi sono tutti puntati sull’edizione del 2011, quella del centocinquantenario dell’unità d’Italia che, secondo indiscrezioni, dovrebbe ripercorrere parte del tragitto affrontato da Garibaldi. La partenza sarà collocata nel capoluogo del Piemonte mentre la conclusione torna, dopo tre anni, in quel di Milano con probabili passaggi in Sicilia e dintorni.

3 commenti:

Manuel (Ciclismo PST) ha detto...

Ci fosse stato l'Osteria Tour non ci sarebbe stata discussione.

Shaka di Virgo ha detto...

Potresti proporlo per la primavera-estate 2011.

Manuel (Ciclismo PST) ha detto...

Con Mauro Corona in ammiraglia!