mercoledì 3 giugno 2009

Cereda, Rolle, Valles

Le foto dei cartelli non sono mie, ero sprovvisto di macchina fotografica

Quando si dice, farsi il mazzo. Giorni fa scrissi che avevo intenzione di fare un giro dolomitico con Cereda, Rolle e Valles. Così è stato, in una giornata soleggiata e quasi ideale per attuare tale tappone.
Partenza da La Muda poco dopo le 10 del mattino. Sette chilometri di riscaldamento, poi passo il ponte nel Cordevole e comincio Forcella Franche, la prima salita di giornata. La più facile oltre alla più calorosa essendo situata sotto i mille metri. Liscia come l’olio, ma il tratto che porta a Gosaldo non è da sottovalutare visto che sembra pianura ma è falsopiano in salita. Arrivato a Gosaldo tiro dritto verso il passo Cereda, mi ritrovo un pezzo al 15% di pendenza, il più duro del giro ma sono ancora fresco. Il Cereda invece me lo ricordavo più duro, a parte i primi chilometri, è abbastanza pedalabile. Quando raggiungo la vetta mezzogiorno è passato da qualche minuto. Qui incontro un gruppo di sei ciclisti che iniziano la discesa verso Fiera di Primiero, a Tonadico li prendo, li supero e mi dirigo verso il Passo Rolle, proprio dove stanno andando loro.
Dopo un paio di tornanti uno mi avvicina e in lingua inglese mi chiede dove io sia diretto, rispondo Rolle e Valles. Più tardi scoprirò che il gruppetto è tedesco. Lascio tirare la salita a loro, fino a San Martino di Castrozza, dove mi stacco e li perdo di vista…
Continuo la lunga ascesa del Rolle da solo, noto che l’orizzonte si fa grigio e un vento forte e freddo comincia a fare la voce grossa.
Il Rolle è una salita molto simile a quelle francesi, lunga e pedalabile, i panorami però ne fanno una cornice esemplare.
Ai meno due dalla vetta ricomincio a rivedere il gruppo di crucchi, allora capisco di non essere salito poi così male… Ore 14, mentre passo la cima noto che loro si sono fermati in un rifugio, io riempio le borracce di acqua e proseguo lungo la discesa che porta a Paneveggio, curva gomito a destra, è cominciato il Valles! Il tempo meteo si riapre e i timori di perturbazione spariscono di colpo.
Non conosco la salita, ho solo visto l’altimetria, è segnato facile nei primi chilometri e molto duro negli ultimi tre. E difatti… la strada non è ben tenuta come quella del Rolle, si immerge in un bosco in stile Duran. All’inizio degli ultimi tre chilometri non vado più avanti, saranno i momenti più difficili dell’intero giro. Quando chiedo ad un signore “Quanto manca?” e sento rispondermi “Tre chilometri”, mi casca il mondo addosso. In realtà di chilometri ne mancava uno e mezzo e quando lo scopro benedico la strada. Mi appare davanti il cartello del Passo Valles (2032 m.) pieno di calcomanie, penso che è stato un peccato non portare la macchina fotografica vedendo tali paesaggi. Tempo di equipaggiarmi in modo pesante e giù verso una trentina di chilometri in discesa. Arrivato al bivio con il S.Pellegrino mi balena nella mente una pazzia: andare su… Ovviamente svolto verso Falcade e alle 16:15 il mio giro è finito. Sei ore, per un cicloturista sono molte, ma la soddisfazione è anch’essa tanta. Il contakm segna 111 km, mai fatto in passato un giro così duro, pago la sequenza di passi, specialmente il Valles è il più duro oltre che l’ultimo della giornata.

Ps. Entro fine mese ho intenzione di fare il Sellaronda. Chi è interessato si faccia sentire.

2 commenti:

Manuel (Ciclismo PST) ha detto...

GRANDE! La GS Sportful te la bevi!!!
Certo che il Sellaronda è una bella tentazione...
Guarda che il 16 passa il Giro-Baby. Salgono a Col Perer e io ho la mezza idea - se potrò, ma in auto - di vedermeli ad Arsié andar sù e poi andare sul Croce d'aune. DOVREBBERO passare per di là, ma mi toccherà aspettare pochi giorni prima per essere sicuro.

Marco ha detto...

Bene, vedrò anch'io come fare per il 16.