lunedì 25 maggio 2009

Petrano a Sastre

Menchov padrone
Con un percorso diverso, rimango dell’idea che uno come Carlos Sastre avrebbe anche potuto tentare di vincerlo il Giro d’Italia. Caso vuole che sia sbarcato a Venezia nell’anno in cui si vive un’altimetria che fa discutere, rivedendo le quattro edizioni precedenti si può dire con certezza che quest’anno il percorso non è stato generoso con gli scalatori. Il percorso bizzarro ha determinato e soprattutto influito nella classifica, anche se i più forti sono tutti davanti. Denis Menchov è il padrone senza ombra di dubbio, il russo non ha lasciato mai spazio a nessuno e in ogni tappa importante, se ci facciamo caso, ha guadagnato sempre qualcosa sugli avversari. Oggi è saltato uno dei tre, Levi Leipheimer, cosi che alla vigilia della giornata di riposo rimangono due ciclisti con molte possibilità di vittoria finale, Menchov e Di Luca. Due corridori diversi, il russo sicuramente più completo, è ad oggi il favorito principale, può gestire in salita e contare su una cronometro finale. Di Luca sotto sotto pensa più a salvare il secondo posto finale, oggi ha fatto qualche scatto ma ha capito che Menchov sta facilmente alla sua ruota, senza scomporsi. Per me sarà il corridore della Rabobank a vincere il Giro e come si pronosticava alla vigilia di Venezia, la tappa fatale è stata la cronometro delle Cinque Terre, lì si è deciso gran parte dell’esito finale e i tre arrivi in salita prima di Roma non potranno colmare al cento per cento gli sconquassi di quella maxi crono. Con il ciclismo moderno non è facile guadagnare molti minuti su regolaristi del calibro di Menchov, al limite si può rosicchiare ma come stiamo vedendo, l’unico che ha limato un po’ è lo spagnolo Sastre che in classifica non è a due passi. Ci ha provato Basso ma, per fortuna, non è quello del 2006. Un Basso che piace più in questo formato ridimensionato, il suo ritorno è dignitoso e anche se non vincerà il Giro potrà rifarsi una seconda parte di carriera con vari successi.
Come detto, domani riposo, poi Blockhaus e Vesuvio, praticamente il Giro volge al finale. La sfida è a due, Di Luca attesissimo nella salita abruzzese tenterà di riavvicinare un Menchov che fa paura, non vorrei essere affrettato nel dire che il russo è visibilmente superiore al rivale italiano.
L’ultimo russo a vincere un Giro d’Italia era stato Pavel Tonkov nel 1996, tredici anni fa. L’anno scorso aveva vinto uno spagnolo, Alberto Contador, quindici anni dopo Miguel Indurain: dopo oltre un decennio siamo entrati di nuovo nell’era degli stranieri?

1 commento:

Manuel (Ciclismo PST) ha detto...

Verrebbe proprio da dire che gli stranieri stanno guadagnando campo in casa nostra. Menchov sta lavorando di bisturi e forse gli stessi Basso e Di Luca guardavano più Sastre - comprensibile - che non lo Zar della Rabobank.
Di sicuro Menchov va forte; 1o nella maxi-crono, 2o nella tappa più dura. E vedo che nella 3 settimana, Basso, Armtrong. Menchov e Sastre pedalano meglio. Pellizotti ormai è fuori anche dal podio - credo, a meno di giornate di grazia - e lo stesso Di Luca vedo che per scattare a bisogno di prendere più fiato di prima.