domenica 14 dicembre 2008

Giro del Centenario 3° puntata

3° puntata: Gli ultimi cinque giorni
Blockhaus e Vesuvio gli arbitri finali
Martedì 26 Maggio ci sarà il secondo giorno di riposo prima di entrare nella parte finale del Giro d’Italia. Mancano solo cinque tappe ma la classifica sarà sicuramente già strutturata in modo determinante.
La 17° è la tappa più atipica del Giro. Un chilometraggio ridotto (79 km) di cui i trenta finali tutti in salita. Sappiamo che le tappe di montagna corte sono quelle che possono fare più disordini. Così potrebbe essere la Chieti-Blockhaus, quarto arrivo in salita lungo un passo duraturo e dalle pendenze aspre (6,5% medio). Sarà determinante, una vera botta ulteriore per una classifica già deteriorata dal Petrano.

La tappa successiva con arrivo a Benevento sarà invece la settima possibilità per i velocisti di imporsi. 181 km da Sulmona a Benevento, anticiperà il quinto e ultimo arrivo in salita, quello che da Avellino porterà i superstiti sul Vesuvio. Il Vesuvio è lungo 12 km con una pendenza media del 7,4% e viene affrontato dopo venti giorni di corsa. Se la situazione era chiusa potrebbe anche riaprirsi qui, nulla è scontato se ad attenderti c’è una salita con queste pendenze. Una tappa fantastica e anch’essa atipica, lunga 164 km e che terminerà a pochi metri dal cratere del vulcano. E' l’ultima tappa di salita. Di fatto, il Giro finisce qui. Il 30 Maggio ci sarà la fatidica tappa di trasferimento che dalla Campania porterà ad Anagni, con tanto di circuito finale adatto agli scattasti. Tutto ciò come antipasto della cronometro finale del 31 Maggio che avrà atto nella capitale italiana, Roma. Ma sarà più una minicrono che non una tappa importante. 15 km cambieranno praticamente nulla nella classifica. L’arrivo della crono sarà collocato lungo la via dei Fori Imperiali da cui possiamo notare gli scavi romani oltre al bellissimo Colosseo. Un finale spettacolare e che richiama al passato, come del resto molti luoghi della corsa rosa, a partire da Venezia, la città bella, famosa e decadente che aprirà il Giro 12 anni dopo quella volata tricolore di Mario Cipollini.
Ed è proprio del passato del Giro d'Italia che voglio parlare nelle prossime settimane.
A presto.

2 commenti:

Manuel (Ciclismo PST) ha detto...

Il nuovo Giro è pieno di trabocchetti, ma non è molto duro.
Per questo penso che Armstrong possa portarselo a casa. Mi verrebbe da dire Basso, ma tra Astana e Liquigas mi sà che agli italiani romperà le balle il discorso Pelizzotti o Basso.
Certo che la super-crono di 62 chilometri potrebbe essere un terremoto.
Se non sei in giornata, pigli minuti.

Anonimo ha detto...

Mah, io penso che Basso sia il vero favorito della corsa. Il Giro lo ha già corso, lo ha già preparato e lo ha soprattutto già vinto. Armstrong no. E questo potrebbe bastare per Basso.