mercoledì 17 dicembre 2008

Vuelta a Espana 2009

GLI SCALATORI SI FACCIANO AVANTI

Dopo il Giro d’Italia e il Tour de France è stata presentata anche la Vuelta a Espana. Dopo lo scempio del 2008, quest’anno gli amici spagnoli sono riusciti a confezionare un prodotto all’apparenza migliore ma che potrebbe risultare, come quest’anno, scarsissimo nell’ultima settimana.
Si parte con un cronoprologo da Assen, in Olanda. Sembra strano ma la Vuelta partirà proprio dall’Olanda e ci rimarrà fino alla terza tappa. La quarta farà arrivo a Liegi, poi trasferimento in Spagna da cui ripartirà la “vera” corsa spagnola.
Una prima settimana per scattisti o velocisti anticiperà la cronometro di Valencia che viene alla 7° tappa con solo 30 km contro il tempo. Non è un percorso per crono man ed è meglio così.
Il primo arrivo in salita viene dopo la crono di Valencia, sull’Alto de Aitana, 205 km che cambieranno la classifica in favore degli scalatori. Il giorno dopo, Xorret de Cati, arrivo già visto con la salita dell’Alto de Xorret de Cati a pochissimi chilometri dall’arrivo. Altra tappa insidiosa.
Dall’undicesima alla quattordicesima tappa, solo salita. L’undicesima farà arrivo a Caravaca de la Cruz, una tappa che arriva in pianura ma che presenta parecchie "ampe durante il percorso. Il giorno successivo l’arrivo all’Alto de Velefique, 174 km con tre salite alte, lunghe e pericolose. La tredicesima tappa arriverà a Sierra Nevada, lunga scalata che non passerà inosservata nelle gambe dei ciclisti. Infine, la quattordicesima tappa conclude questo magnifico poker con l’arrivo a Sierra de la Pandera, quarto e ultimo arrivo in salita che servirà molto a chi ha ancora voglia di guadagnare sui rispettivi rivali. Da qui, tre tappe insignificanti prima di ritrovare un minimo di salita. La diciottesima tappa con l’arrivo ad Avila non creerà grandi distacchi, 17 km di pianura finale serviranno solo a ricompattare possibili fughe. Il giorno dopo, ultima tappa montana: Avila-Segovia, 174 km con quattro salite e l’arrivo dopo una discesa. Sarà sicuramente importante.
La ventesima tappa sarà una cronometro di 26 km, a Toledo. Solo 26 km che sommati con i 30 di Valencia e i 4,5 di Assen fanno appena 60 km di cronometro contro 8 tappe di salita.
Particolarità del percorso, nel 2009 niente Pirenei, snobbati alla Vuelta e indeterminanti al Tour de France.
Tirando le somme, un percorso per scalatori, finalmente, i passisti e i crono man non potranno contare sulle prove contro il tempo, chi avrà la forza di fare la differenza in salita sarà il vero vincitore.
Ivan Basso qualche tempo fa aveva detto che, dopo il Giro d’Italia, avrebbe puntato sulla corsa spagnola. Saprà sconfiggere quei pochi scalatori che ci sono in circolazione? Lo scopriremo vivendo.

2 commenti:

Manuel (Ciclismo PST) ha detto...

Ogni anno mi domando quando un italiano farà la Vuelta per provare a far classifica e vincerla, invece che per prepararsi per i Mondiali.
Se pensi che dobbiamo andare al 1990 (Giovannetti) per parlare italiano in Spagna...
Se Basso andrà in Spagna, W Basso.
Sperando che la RAI torni a farla vedere. Almeno una mezz'oretta di sintesi serale. Ma non a mezzanotte e sul Satellitare, sennò grazie al cazzo!!

Anonimo ha detto...

Dubito che mamma rai faccia vedere la Vuelta a Settembre. Ci devono essere state delle liti.
Ad ogni modo, alla Vuelta non si inventa niente, o ti sei preparato apposta o automaticamente la perderai da chi l'ha preparata apposta.