mercoledì 21 gennaio 2009

Cuneo-Pinerolo... '49, '64, '82 e 2009

Riflessioni e storia della tappa
La Cuneo-Pinerolo è sicuramente la tappa più rappresentativa dell’intero Giro del Centenario. Molta è la storia che c’è dietro in questo tappone che presenta cinque colli, in ordine: Maddalena, Vars, Izoard, Monginevro e Sestriere.
Tutto cominciò nel 1949, 17° tappa di un Giro stravinto da Fausto Coppi.
Il campionissimo vinse a Salerno e a Bolzano senza mai vestire la maglia rosa, sulle spalle di Adolfo Leoni. In quella mattinata di Cuneo, le tappe da affrontare erano rimaste solamente tre, ci voleva un’impresa… e così fu.
Fausto Coppi quel giorno fece un’impresa che oggi noi chiamiamo “di altri tempi”. Attaccò sulla Maddalena proseguendo per gli altri quattro colli in completa solitudine e aumentando sempre più il vantaggio sino a Pinerolo.
11 minuti e 52 secondi di vantaggio su Bartali, 19 minuti e 14 secondi su Martini. Distacchi brutali se visti oggi, ma a quel tempo era routine nelle tappe di salita.
9 ore 19 minuti e 55 secondi in sella alla bici per scalare quei cinque mitici passi alpini, alla media di 27 all’ora su strade bianche e insidiose. Epico.
Festeggiò due giorni più tardi la sua terza vittoria del Giro d’Italia, nove anni dopo il primo sigillo.
Dopo il volo dell’airone, passarono un paio di generazioni prima di riaffrontare la Cuneo-Pinerolo.
1964, come allora, la tappa fu collocata a due giorni dalla chiusura. Chi si aspettava chissà quale altra impresa si sbagliò di grosso ma ciò non vuol diminuire la grande prova di Franco Bitossi.
Franco aveva già vinto ben tre tappe pur non essendo troppo avanti nella classifica generale. Quell’anno era Jacques Anquetil il dominatore, il francese aveva sfruttato l’unica cronometro a disposizione per prendersi la maglia rosa. La Cuneo-Pinerolo non ebbe gli stessi risvolti di quella corsa quindici anni prima. Tutto sommato non era passato tanto tempo ma i valori cominciavano ad appiattirsi.
In 8 ore 22 minuti e 3 secondi, Franco Bitossi vinse alla media di 30 all’ora (3 in più del ’49) infliggendo quasi due minuti a Gianni Motta e Adorni. Anquetil stava a guardare prima di festeggiare la sua seconda e ultima vittoria al Giro.

Passano diciotto anni è ritroviamo questo mitico tappone, collocato alla penultima giornata, come per dire “sarà l’arbitro finale”. Ma i tempi sono inesorabilmente cambiati, probabilmente in peggio. Nessuno degli uomini di classifica attaccherà il bretone Bernard Hinault, detentore della maglia rosa. Sull’Izoard si stacca Moser che arriverà attardato all’arrivo, gli altri invece si controlleranno preferendo giocarsela all’arrivo.
A Pinerolo vince Saronni, sconfiggendo nella volata finale Hinault e Tommy Prim e percorrendo i cinque colli in 7 ore 35 minuti e 49 secondi alla media di 33 all’ora (sei in più di Coppi e tre in più di Bitossi).
I tempi cambiano, dall’ultima Cuneo-Pinerolo sono passati altri 27 anni (se la matematica non è un’opinione), sessanta dall’impresa di Coppi.
Quante cose sono cambiante in questo sport!? Giustamente tante, alcune in peggio, altre in meglio. Oggi si fa meno fatica, ma se la scienza non parla a vanvera, allora c’è sempre una cosa che rimane uguale: la fatica in salita.
Le medie aumentano anno dopo anno, è anche un fattore di mezzi migliori, la ricerca della perfezione nelle biciclette, materiali superleggeri e preparazioni atletiche sempre più scientifiche fanno si che i nostri vadano più forte. E fino a qui mi va bene.
C’è però un limite a tutto, più ci si avvicina alla perfezione e più le differenze si vedono meno. Si spera, quindi, che nel futuro prossimo i continui miglioramenti siano rivolti solo ed esclusivamente all’aspetto meccanico e di allenamento più che al settore farmaceutico. Non sarebbe neanche male scoprire fra qualche decennio che le medie sono calate. Probabilmente quello sarebbe un segnale positivo in merito alla tanto ricercata ma mai trovata pulizia ed onestà.

5 commenti:

Manuel (Ciclismo PST) ha detto...

E non dimenticherei il mancato arrivo a Pinerolo come allenamento che Fantozzi e il Rag. Filini avevano programmato per farla in barba al megadirettore galattico!!!

Marco ha detto...

Ah si, grande momento di cinema.

luca ha detto...

tappa della leggenda, posso dire di averla fatta, da solo io e la mia gios, e poi ritorno a cuneo per un totale di 330 km di solitaria goduria in 11 ore e 46 minuti in sella. 3 settembre 2007

Unknown ha detto...

Mi dai qualche consiglio sui punti dove trovare fontane per acqua o bar? Cosa portarsi come alimenti? CHE TIPO DO ALLENAMENTO E'MEGLIO AVERE? QUANTI ANNI AVEVI ALL'EPOCA? GRAZIE CIAO

Unknown ha detto...

Mi dai qualke info. Per piacere? Fontane, bar, allenamento necessario eta'tua all'epoca?