mercoledì 28 gennaio 2009

O' Zappatore

Un contadino a San Luis


La stagione è iniziata da vari giorni e alcuni big stanno già gareggiando, fra questi Basso e Armstrong, super attesi ma anche incognite dopo gli anni di stop. L’americano in Australia, l’italiano in Argentina, due poli differenti, paesi lontani e dalle culture diverse.
I due hanno quindi dato avvio alla guerra fredda prima del grande impatto. Secondo la Gazzetta dello Sport il più brillante sembra Armstrong ma non delude le attese nemmeno Ivan Basso che in Sud America si è ritrovato nella tana delle tigri pronte a vincere in casa.
E così è stato, al Tour de San Luis a vincere è stato un contadino di nome Lucero il quale non è nemmeno professionista. Lucero parla della sua vita: "Sì - racconta - io sono un contadino. Quello è il mio lavoro. La bici è un amore, una passione. Al mattino mi sveglio e vado nei campi. Con mio padre allevo animali, cavalli soprattutto. Ma poca roba, non siamo ricchi. Il minimo per mangiare. Poi nei pomeriggi in cui mi resta un po’ di tempo vado ad allenarmi”.
Lucero non è quindi uno di quei professionisti viziati che possiamo trovare in quantità qui in Europa.
Lucero spiega: "Per queste corse in Sudamerica vengo selezionato spesso, ma non faccio parte di nessuna equipe. Vengo ingaggiato a gettone. Una corsa con una squadra, una con l’altra. Avanti così". Ma quanto guadagna un corridore così in una stagione? "Quanto cosa? Guadagno? Macché, magari. Quanto spendo piuttosto. Mi compro tutto io, dalla bici alle scarpe, dal casco agli occhiali". La bici è quasi un cimelio, una vecchia Pinarello Paris blu in alluminio, montata Ultegra. "Guarda qui - dice con orgoglio indicando il carro posteriore -. Si era rotta e l’ho fatta saldare. Questa bici l’ho comprata usata. E’ mia da 8 anni e va ancora benone".
Avete capito bene, può essere considerato un cicloamatore di alto livello che deve pagare per poter prendere parte a delle corse ciclistiche.
Saputa della particolare storia di Lucero, Fausto Pinarello ha subito regalato una nuova bicicletta in carbonio al corridore argentino il quale, molto signorilmente ha regalato quella vecchia al governatore del suo paese così da poterla esporre al museo del ciclismo che verrà inaugurato a breve.
Lucero ha saputo sconfiggere avversari di grande livello, uno su tutti Basso, che ha comunque corso senza velleità di classifica, cercando più la condizione che il risultato.
Basso ha anche regalato i suoi occhiali da ciclista a Lucero, tanto desiderati da quest’ultimo. Il ventottenne argentino si è così messo in luce grazie alla sua forza nel vincere il giro, oltre che per la sua storia. Come minimo, ora qualche squadra del Sud America dovrebbe tesserarlo e pagarlo regolarmente, viste le potenzialità mostrate a San Luis.

1 commento:

Manuel (Ciclismo PST) ha detto...

Bella idea quella di dare risalto a questa storia. Ecco una delle tante storie che il ciclismo ha regalato in passato, e che ora si ripresenta ai giorni nostri.
Una bici saldata, un ciclista contadino. Sembrerebbe una storia di 60 anni addietro. Questo è il ciclismo, signori. Non portatecelo via!!!