sabato 20 marzo 2010

Allegoria della Primavera

Una rondella non fa primavera, ma se l’astronomia non farnetica, allora la nostra è appena iniziata e ci terrà compagnia fino alla seconda metà di Giugno.
Il prolungato Inverno ha lasciato le sue inesorabili tracce, di fatto la natura comincia solo in questi ultimi giorni a riprendersi e creare quello che sarà il meraviglioso, delicato e successivamente colorato vestito di fiori che ci affiancherà per diverso tempo.
Ed è arrivata in ritardo come nelle previsioni di inizio anno che descrivevano i mesi di Febbraio e Marzo rigidi e cupi, ma Pasqua è alle porte e quel grigio periodo ha i giorni contati.
Nel sottobosco, ai bordi delle strade, tra le rocce umide appaiono timidamente le primule, tra l’erbetta verde che funge da sfondo a quella che sarà l’imminente fioritura delle prossime settimane.
L’atmosfera sembra aprirsi, il cinguettare armonioso di alcuni uccelli in lontananza è l’ennesimo allarme di ripresa.
La primavera è così, ti sembra apparire in anticipo, quasi avventatamente per poi sparire non prima di ricomparire una volta per tutte, acquisire fiducia con impeto e gioia, caratteristiche che possiamo notare nelle giornate di maggior sfogo.
E’ il momento più bello dell’anno, questa fantastica mutazione che porta sempre e comunque una minima ventata di aria fresca che si fonde tra le fragranze dei boschi a quelle ineluttabili di stallatico. Il vento Boreo l’accompagna, si fa più tènue, ma potrebbe rigonfiarsi di quella potenza delle settimane passate da un momento all’altro.
Tutto ciò ha caratterizzato in gran parte il giro odierno, nel quale l’unico elemento mancante, presente ma al tempo stesso assente a causa delle nubi nel cielo, è stato il sole.
In concomitanza con la classica dei fiori di terre ben più calde, per oggi niente salite ma continui sali scendi per un chilometraggio simile a quello del week end scorso (una settantina). Nei numerosi e pendenti speroni affrontati lungo la strada, ho notato di aver riacquistato una leggera fluidità, non paragonabile a quella dell’anno passato ma qui subentra il fattore allenamento che, al momento, non ho potuto affinare causa un free time tutt’altro che favorevole. Di positivo c'è che ora mi diverto di più.
Con l’amico Manuel si è pedalato in lungo e in largo così, ridendo scherzando si è finiti poco lontani dalla Tour Eiffel.


A partire dai prossimi fine settimana, meteo permettendo, si apre la stagione delle salite di medio livello - Cros d’Aune, Franche, Aurine, Praderadego (di alto livello), Cima Campo e via dicendo - ideali per preparare il fiato e le gambe ad eventuali dolomie tappe nei mesi più caldi.

Good lake.

5 commenti:

Manuel (Ciclismo PST) ha detto...

Il (mezzo) lago nella foto è quello del Corlo (o Lago di Arsié).
Le "dolomie tappe" sono una sfilza di giganteschi "mangia e bevi", che o paura ci faranno perdere senza complimenti il famoso chiletto di troppo.

filippo ha detto...

io ho fatto il praderadego lato prov treviso da cison.. comè da belluno?

Marco ha detto...

Duro. Che altro dire. Sono salite da 50/34 o la tripla di Manuel. Io per ora ho il classico 53/39. Tu mi sembra che hai il 50/34... che mi suggerisci? Vale la pena?

filippo ha detto...

per me vale sempre la pena..;) il problema è che al culmine del praderadego lato cison la strada non è asfaltata.. e non so per quanto lo sia.. comunque con il 39 vai su se se molto allenato..

http://34x26.wordpress.com/2009/06/13/tappa-conegliano-farra-valdobbiadene-passo-praderadego-99-km-4h12/

Marco ha detto...

Gran bel giro, l'avevo già letto! ;)