sabato 10 luglio 2010

Passo Praderadego versante bellunese


Il Passo Praderadego dal versante bellunese inizia dalla località di Gus di Mel ed è diviso in due settori. Il primo tratto, lungo tre chilometri, porta in cima al paese di Carve, in una strada larga, ben tenuta e dalle pendenze che spaziano dal 7% al 10,5%.
Superata la località di Carve si prende la strada di destra che, per un chilometro e mezzo, scende sino a Valmaor.
Da Valmaor mancano oltre quattro chilometri alla cima del passo; quattro chilometri di sofferenze, sudore e fatica.
La carreggiata si fa piccola e mal tenuta, s’impenna senza pietà aggredendo il colle e immergendosi, per la maggior parte della scalata, nel fitto bosco.
I primi due chilometri sono i più duri in assoluto, raramente si va sotto il 10% e più frequentemente si sfora oltre il 15%.
Superato questo tratto, la strada spiana leggermente mantenendosi comunque oltre il 7% di pendenza.
Nonostante il chilometraggio esiguo, la cima sembra non arrivare mai. Il bosco che attornia e protegge la strada, impedisce qualunque contatto con il panorama circostante, creando al tempo stesso numerose ed accoglienti zone d'ombra.
Da Valmaor a Praderadego il dislivello è di 431 metri e la pendenza media del 9,7%; la cima misura 910 metri sul livello del mare e nei mesi estivi può essere il classico itinerario dove cercare un po’ di arietta fresca.


ps.
Da segnalare che l'ultimo chilometro del versante trivigiano è stato asfaltato.


3 commenti:

filippo ha detto...

l'ho fatto l'anno scorso dal versante trevigiano ed è una salita di tutto rispetto con pendenza media molto elevata..
PS: grazie per la dritta sull'asfaltatura della strada.. andrò a provarlo presto..;)

Anonimo ha detto...

fatta venerdi 15 luglio , sono poco allenato x le salite , salita x atleti allenati!
ho piacevolmente sofferto , ero da solo ed ho incontrato un ciclista e due auto , sarà che e duretta? cmq tanto verde e boschi , confermo asfalto rovinato . nell'ultimo tratto ho preso l'inizio di un temporale che mi ha rinfrescato . piccola pausa sotto una grande tettoia con selfie . poi discesa a 20 km/h inzuppato , strada bagnata , curve pericolose ma e segnalato prima di scendere . preso freddo nei primi km , poi strada asciutta e via a rotta di collo.
spero di tornarci e farla al contrario. consiglio anche di avere i freni in ottimo stato

Anonimo ha detto...

domenica 30 giugno sono andato a vedere come e'.........e posso dire che anche a piedi con la bici a mano e' dura... non si arriva mai.....per' quando arrivi in alto e' bellissimo... scendendo ..in sella su di una sconnessione dell' asfalto il copertone posteriore si e' lacerato e sono rimasto a piedi...bella ma impossibile....per me...