domenica 7 settembre 2008

A volte ritornano

MONCOUTIE RITORNA A VINCERE DOPO 3 ANNI

Ancora fughe alla Vuelta de Espana e quest’oggi, in una tappa dal chilometraggio esiguo e dalle pendenze dolci, è il francese David Moncoutie ad andare a centrare la vittoria.
Moncoutie, ex speranza del ciclismo francese che da tre anni non riusciva più a vincere nulla (l’ultima fu il 14 Luglio 2005 al Tour de France), ha quindi spezzato l’incantesimo aggiudicandosi la sua primissima vittoria alla Vuelta.
E mentre la cavalcata del francese va in porto, da dietro l’Astana induce i diretti avversari a un duro forcing lungo la salitella di Pla de Beret.
Le pendenze dolci di questa ascesa non hanno concesso distacchi abissali infatti la classifica è cambiata di poco. Si è mostrato un po’ di più Alberto Contador che ha attaccato portandosi dietro il redivivo Valverde e l'altro spagnolo Anton. Nella volata finale ad avere la meglio è stato Valverde che grazie alla conquista del secondo posto ha usufruito degli abbuoni di tappa accorciando così il suo distacco in classifica dal duo Astana. A 5” dal terzetto è arrivato il gruppo di Levi Leipheimer nel quale è riuscito a riagganciarsi verso gli ultimi chilometri Carlos Sastre, un po’ in affanno a Pla de Beret. Primo degli italiani Marzio Bruseghin, giunto sul traguardo con 1’23” da Moncoutie e confermando la sua miglior stagione in assoluto.
Chi ne ha fatto le spese è stato invece il vincitore di ieri nonché maglia oro fino a questa mattina, Alessandro Ballan che, pago della lunga fuga in quel di Andorra ha dovuto cedere il primato a Levi Leipheimer.
Il corridore statunitense che ha dominato pochi giorni addietro la cronometro, ora ha 21” di vantaggio su Contador, 49” su Valverde e 1’24” su Carlos Sastre. Decimo e primo degli italiani nella classifica generale Marzio Bruseghin con 3’35”.
Finito questo week end di fuoco, la Vuelta ritorna da domani con tappe ondulate ma non determinanti per gli uomini di alta classifica. Per ritrovare l'alta montagna bisognerà aspettare Sabato prossimo con l’arrivo sull’Alto de Angliru, tappa regina dalle pendenze proibitive e che svelerà le carte di chi vuole fare sua questa edizione della Vuelta.
Personalmente trovo questo percorso non azzeccato e nonostante le tappe decisive siano presenti in tutte e tre le settimane, rimango dell’idea che l’ultima settimana sia davvero troppo facile per creare un minimo di suspense finale. Il rischio è che si sappia già una settimana prima del termine il nome del vincitore finale.
A presto.

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