venerdì 3 ottobre 2008

Franck Schleck sospeso dalla CSC

Vinse sull'Alpe d'Huez nel 2006



















La stagione sta finendo ma non finiscono i casi doping. Oggi è la volta di Franck Schleck, il maggiore dei due fratelli. Il ciclista lussemburghese, maglia gialla per varie tappe nell’ultimo Tour de France è stato da poco sospeso dalla Csc, squadra dove militava da diversi anni.
Franck Schleck ha ammesso di aver versato, nel marzo 2006, circa 7000 euro a Eufemiano Fuentes. 6691 euro, per la precisione, è la cifra versata dal ciclista a favore del conosciutissimo medico spagnolo.
Sabato scorso, alla vigilia del Mondiale di Varese, furono effettuale delle perquisizioni nell’hotel della squadra lussemburghese. Secondo il quotidiano tedesco “Suddeutsche Zeitung” il nome di Franck Schleck era collegato alla famosa “Operacion Puerto” e appunto al già citato dott. Fuentes: prova una ricevuta di 6691 euri.
A questa notizia il presidente dell’Unione ciclistica internazionale Pat Mc Quaid aveva lasciato tale dichiarazione “Non ci sono prove concrete del coinvolgimento di nessun atleta né ci sono documenti ufficiali. Ho letto della vicenda sui giornali e su internet, nessuno ci ha comunicato nulla e questo non è certo sufficiente per escludere un corridore dai Mondiali. Lo prevede il regolamento”.
Ieri Franck Schleck aveva detto di avere la coscienza pulita in merito ai contatti con Fuentes. Oggi l’ammissione di colpa e l’allontanamento dalla Csc.
Queste le parole del team manager: “Schleck ha tenuto un comportamento irresponsabile anche nei confronti della squadra”. Chi parla è Bjarne Riis, ex corridore e vincitore di un Tour de France (nel 1996), vinto facendo uso di EPO. Quindi, da che pulpito.
State pur certi che Franck Schleck non avrà lo stesso trattamento che hanno avuto i corridori italiani implicati in casi similari. Tanto per far capire quanto conti poco la frase “La legge è uguale per tutti”.
E intanto dai laboratori antidoping potrebbero arrivare nuovi scandali. L’associazione mondiale per la lotta al doping ha fatto avere all’Uci i risultati dei test sui campioni di sangue e urine prelevati al Tour de France, fatti con le nuove tecnologie che permettono di individuare anche il doping di nuova generazione, il CERA, tanto per intenderci. Secondo voci di corridoio c’è da attendersi nel prossimo futuro un altro capitolo di doping che riguarderebbe nomi blasonati delle due ruote. Come che non bastasse.

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