sabato 25 ottobre 2008

Mont Ventoux 2000

Il racconto di quella giornata




























Le Mont Ventoux 2000, penultima volta che il gigante fu inserito come arrivo del Tour de France. Era il 13 Luglio di oltre otto anni fa e la corsa aveva scoperto un nuovo padrone. Nell’anno x della tanto aspettata sfida tra Pantani-Ullrich-Armstrong, gli organizzatori hanno pensato bene di bilanciare la corsa al meglio: oltre alle cronometro ci sono anche le salite.
Ma Pantani non è più Pantani, ce ne siamo accorti il 10 Luglio ad Hautacam, in una fredda giornata di pioggia le prime carte sono state messe sul tavolo e il responso è negativo: cinque minuti persi dal texano. Nemmeno Ullrich non sembra più quel giovanotto del 1997 che faceva il bello e cattivo tempo con il suo pedalare in modo potente: oltre tre minuti lasciati al texano. La forza di Armstrong ad Hautacam ha reso Ullrich e Pantani piccini e battibili. Di fatto il Tour appare semi chiuso visto che l’americano amministra già quattro minuti sul secondo (Ullrich) dopo dieci tappe.
I giorni passano e arriva la tappa del Ventoux, salita nota per il repentino cambiamento climatico e soprattutto l’assenza di vegetazione in quota.
Quando comincia l’ascesa finale le cose sembrano mettersi ancora male per il pirata, grande atteso di giornata per la rivincita. Si stacca sotto il ritmo asfissiante della Banesto e rimane a bagnomaria proprio come non era abituato a fare quando la strada saliva. Ma da grande campione, ai meno 6 dall’arrivo riacciuffa il gruppo dei migliori dove ci sono Ullrich, Botero, Beloki, Virenque ed Heras, oltre ovviamente alla maglia gialla Lance Armstrong.
Neanche il tempo di rientrare e accodarsi a qualcuno che il pirata parte subito all’attacco seguito da Roberto Heras. Sarà il primo di una lunga serie di attacchi emozionanti.
La vegetazione oramai non c’è più ma lo scalatore di Cesenatico sembra esserci a tutti gli effetti, nonostante non sia in condizione super. Sebbene non prenda il largo, Pantani continua imperterrito a tenere alta l’andatura, Heras è già stato ripreso dal gruppetto trainato da Jan Ullrich mentre la maglia gialla, per ora, sta a guardare. Il primo a cedere è Virenque, la presenza del capitano della Mercatone Uno lo ha fatto saltare del tutto e prosegue spalleggiando con il suo ritmo cercando di limitare i danni.
Si vede che la situazione sta per esplodere, il secondo scatto del pirata allunga il gruppetto ma non si stacca nessuno, anzi, i nostri si studiano, specialmente Ullrich che invece di guardare in avanti continua a voltarsi nervosamente cercando il cambio da qualcuno e facendo venire a galla il suo momento non ottimale.
Pantani rimane a centro gruppo per un paio di metri poi riparte per la terza volta, questa volta più convinto dei suoi mezzi. I cinque stanno a guardarsi, il texano parla all’auricolare, evidentemente chiede lumi su come muoversi. Poco dopo si muove Santiago Botero, la rivelazione di questa giornata, il quale, con uno stile inguardabile riesce ad avvicinarsi al pirata. Quando Armstrong si accorge che Ullrich è a tutta, scatta con un impressionante agilità passando a velocità doppia Botero e riportandosi su Pantani facendogli segno con la mano di seguirlo.
Pantani rimane a scia, davanti non potrebbe stare visto che l’americano mulina le gambe con un’agilità talmente elevata da far pensare che stia andando con il 39 in pianura.
Il resto lo sappiamo tutti, arrivati in prossimità dell’arrivo Armstrong lascerà tagliare per primo il traguardo a Pantani. Ad essere obbiettivi si può certamente dire che quel giorno il più brillante era ancora Armstrong il quale in effetti sembrò poter avere la forza per vincere. Quale fu l’errore del texano? Semplicemente sbandierare nel dopo corsa di aver fatto vincere il Ventoux al pirata. D’altro canto, come è giusto che sia, il re della montagna Marco Pantani non ringraziò e mai accettò quel gesto, tutt’altro, si impegnò per staccare il texano (lo staccò qualche giorno più tardi a Courchevel), dimostrando così di non aver bisogno di regali per vincere in salita. Armstrong accusò il colpo e da quella giornata venne a crearsi una rivalità a distanza fra i due: ad oggi mai consumata.

Nessun commento: