martedì 14 aprile 2009

Croce d'Aune

Una salita un po’ sottovalutata rispetto alle più celebri asperità dolomitiche è sicuramente Croce d’Aune, composta da due versanti, il primo che inizia da Pedavena (BL), e l’altro da Ponte Oltra. Siamo nelle pre Alpi, le quote non raggiungono altezze elevate ma le pendenze ci sono tutte.

Il versante più facile è quello di Pedavena che però, a differenza dell’altro, è più continuo e non molla quasi mai.
E’ una salita che ti aggredisce subito, grave errore sarebbe quello ti partire subito a tutta. Il tutto inizia nel centro di Pedavena e per quanto riguarda il primo chilometro si prosegue con le case che attorniano la carreggiata. Come detto, le pendenze si presentano subito cattive e oscillano tra il 10 e il 12 percento nel primo chilometro; questo è sicuramente il tratto più duro dell’intera salita.
Passato il tornante a gomito e inoltratisi nel bosco, la strada prosegue più o meno dritta per vari chilometri alternando pendenze non eccessive.
Un altro tratto duro e da tenere in considerazione è quello che anticipa il Capitello, poi, dopo il tornante, la strada ritorna a farsi meno pendente trovando il punto di maggiore ristoro laddove c’è il bivio per il Monte Avena; abbiamo da poco superato il quarto chilometro di ascesa..
La differenza di clima si fa sentire, si passa dall’afa della conca di Feltre al fresco delle colline sovrastanti.
Superato il bivio si prosegue nei restanti quattro chilometri che scollinano in cima al Croce d’Aune (1011 mslm). La salita rimane lineare e non lascia quasi mai la presa – apparte l’ultimo chilometro - non a caso la pendenza media di questo versante è del 7,8%
Il versante opposto ha inizio da Ponte d’Oltra ed è valutato come il più duro. In realtà i primo otto chilometri sono molto più facili del versante opposto. La salita è tagliata in due parti, la prima lunga tre chilometri che prosegue in una strada con diversi tornanti e con delle pendenze che non superano il sette percendo medio.
Superato Sorriva comincia un tratto di altri tre chilometri principalmente in pianura o leggero falsopiano in salita.
Le asperità vere e proprie riprendono timidamente nei due chilometri precedenti al paese di Salzen, laddove si entra nella parte più arcigna di questo versante.
Sono tre chilometri di fuoco e trovano l’apice delle pendenze nel tratto che anticipa la Chiesa di San Pietro e Paolo (10,4%).
Dopo un brevissimo tratto di ristoro nel centro abitato di Aune, la strada ricomincia a farsi dura, mancano poco meno di due chilometri alla vetta ma le pendenze si mantengono quasi sempre sopra il sette percento spianando solo nell'ultimo centinaio di metri finale.
Da questo versante la strada si presenta stretta e logorata, se affrontata in discesa può essere pericolosa e piena di insidie.
Nel piazzale in cima al valico possiamo trovare un monumento in onore di Tullio Campagnolo, celebre ideatore e rinnovatore del cambio della bicicletta.

ps.

A volte, quando parlo di Croce d'Aune alle persone, queste ti guardano come ridendo sotto i baffi, dicendo che è una salita abbastanza facile. E' la prova inconfutabile che di ciclismo non ne capiscono un cazzo.

1 commento:

Manuel (Ciclismo PST) ha detto...

Facile un paio di coglioni!!!

Cerco io faccio medie ridicole rispetto ai CAMPIONI che pedalano sulle nostre strade.
Ma che s'impicchino con la catena...