venerdì 17 aprile 2009

Pozzato al Chiambretti Night

Non vedo, non sento, non parlo
Ieri notte al Chiambretti Night è stato invitato Filippo Pozzato, personaggio sportivo della settimana dopo il secondo posto alla Parigi-Roubaix. Invitato principalmente per i famosi sputi ricevuti dai tifosi fiamminghi.
Chiambretti Night è uno show che tutto sommato mi piace, surreale, scherzoso ma anche in certe sfumature culturale, simile ad un circo di matti o a qualcosa del genere, cercando sempre di catturare dagli ospiti la dichiarazione bomba. Questo l’intento di Chiambretti ma ieri notte aveva davanti un corridore/personaggio abbastanza piatto che difficilmente si sbilanciava e più facilmente stava sulla difensiva. Chi conosce gli show di Chiambretti sa che l’invitato o è caratterialmente molto forte oppure deve stare al loro gioco sperando di sparare meno cazzate possibili (cosa non facile).
Vado a parlare di quello che è andato in onda ieri su Italia 1. Il programma inizia con la solita presentazione dell’ospite, un ciclista, cosa atipica per questo tipo di programma. Ma Pozzato, come ha detto Chiambretti, non è un ciclista normale bensì uno di quelli che guadagnano molti più soldi rispetto alla media e che ama la bella vita, le belle macchine i bei vestiti. Ma penso che queste cose piacciano alla maggior parte delle persone, inutile puntare il dito su un ciclista che fa un po’ la vita da calciatore. Ma essendo Pozzato ciclista, allora desta clamore, se era un giocatore del Arsenal allora sarebbe stato normale. Le solite banalità. Andiamo avanti…
Il programma prosegue poi con sketch che fanno cascare le palle e non solo, cercando la comicità che sfocia inutilmente nel trash. D’altro canto, in studio aleggia l’ignoranza generale in merito al mondo del ciclismo e Pozzato si limita a rispondere velocemente alle domande poste da Chiambretti senza esporsi minimamente.
Quest’ultimo vorrebbe sentire una bomba in merito alla questione doping, non dopo aver lanciato un servizio risalente alla perquisizione dei NAS al Giro d’Italia 2001. Nel video passano le immagini delle perquisizioni, mentre appaiono camper e autobus di vecchie squadre ormai andate (per esempio Mercatore Uno). Con quale senso e criterio è stato mandato in onda questo vecchio video di otto anni che non c’entra una pippa con Pozzato? Facile la risposta. Era un modo per rubare una frase scottante all’ospite.
Pozzato risponde con un semplice “Io non c’ero”, risposta quanto mai banale e atteggiamento che per la maggiore viene assunto nel gruppo: “Non vedo, non sento, non parlo”. Chiambretti lo proclama "Puro e pulito" (in modo scherzoso!?), facendo però presente come quanti grandi nomi delle due ruote siano già stati pizzicati negli ultimi anni.
Lo spazio dedicato a Pozzato sta per esaurirsi senza grandi domande o grandi risposte, lui si limita a rispondere in modo diplomatico al “Chiambretti furbacchione” che ben altro voleva sentire… Chiambretti, Chiambretti… come puoi pretendere di estrapolare la bomba dalla bocca di un corridore attualmente sulla cresta dell’onda?!
Pietoso lo spazio dedicato a questa intervista, tragico il contenuto che ne è venuto fuori.

2 commenti:

Shaka di Virgo ha detto...

Armstrong ha sette vite come i gatti. E se vince il Giro lascio per sempre questo sport.

Manuel (Ciclismo PST) ha detto...

Quando ci sono giornalisti che fanno domande su un mondo che non conoscono giran le balle.
Anche se io la trasmissione non l'ho mai guardata.